Audiovisivo: il settore vuole ripartire con un Protocollo

Le produzioni audio cine televisive sono ferme e ormai bloccate da due mesi. Chiedono di ripartire al più presto.Il blocco delle produzioni cinematografiche per il Coronavirus oltre alla questione delle perdite economiche ne pone un’altra. Quella degli approvvigionamento per i maggiori player perché “senza i lavoratori dello spettacolo non esisterebbe tutto l’intrattenimento che oggi allevia la quarantena”.

Nasce con questa premessa il ‘Protocollo Cinema-Covid  un vero e proprio prontuario ragionato per la ripartenza dei set cinematografici in sicurezza non appena la situazione lo consentirà. Un insieme dettagliato e ben documentato di regole da applicare nel primo periodo post-emergenza Covid.

Si tratta, come spiegano gli ideatori di “un insieme di regole studiate sulla base delle comuni pratiche da set e pensate per adattarvisi il più possibile”. Alcune indicazioni sono generali, altre sono pù specifiche per reparto. Si va dai test immunologici all’utilizzo delle mascherine (obbligatorio) al di fuori del set. Dai materiali per il trucco al divieto di uso di fog-machine in ambienti chiusi.

Il protocollo è stato promosso d diverse società del settore come Co-Rent società di noleggio condiviso di attrezzature cinematografiche, e messo a punto in partnership con Genoma films, Subwaylab, macaiafilm, Itacafilm, il consorzio Arca, la piattaforma Vimove, l’associazione nazioonale dei fotografi professionisti, Masbedo e Blueshape.

La premessa dei promotori è che si tratta di “bozza passibile di modifiche e integrazioni”, aperta dunque ai contributi di chi lavora nel settore. “Ora tocca te – si legge infatti sulla pagina protocollocinemacovid.net – questo protcollo è di tutti. Aiutaci a completare le parti mancanti, scrivici, suggerisci, fai proposte. Migliori saranno le proposte maggiore possibilità avremo di giovarne tutti”. Ma dobbiamo ripartire dicono in coro.

Share
Top