Attacco al Made in Italy da parte dell’Europa. Non passerà

“La Commissione Europea ha annunciato l’intenzione di ritirare il pacchetto “Sicurezza dei prodotti e Vigilanza del Mercato”, fermo in Consiglio europeo da sette anni.

Si tratta di un pacchetto all’interno del quale è contenuta una norma a tutela del Made In Italy, che obbliga ad inserire in etichetta l’origine dei prodotti manifatturieri.

Made in Italy da tutelare

L’esecutivo ha giustificato la sua scelta affermando che quel pacchetto è ridondante rispetto al nuovo pacchetto di riforme approvato nel 2019, il cosiddetto “Pacchetto Beni”.

Ha detto l’europarlamentare Marco Zullo (M5S), che da molto tempo si batte affinché la proposta venga approvata.

“Uno scenario che avevo già paventato durante lo scorso mandato. Ho presentato emendamenti per introdurre la difesa dell’etichetta d’origine anche all’interno del nuovo pacchetto.

Purtroppo, quegli emendamenti non sono stati sostenuti dalle altre forze politiche italiane, né dal resto dell’aula.

Il manifatturiero italiano ha bisogno dell’etichetta

Alcuni deputati si sono difesi affermando che la Commissione non avrebbe mai ritirato la vecchia proposta con la norma sul Made In.

Invece intende farlo e l’etichetta che darebbe una grande spinta al nostro manifatturiero rischia di non vedere mai la luce.

A meno che non si intervenga per inserirla in una futura proposta legislativa. E ce n’è una che fa al caso nostro”, afferma Zullo.

L’emendamento deve passare

Entro il prossimo anno, la Commissione Ue pubblicherà una nuova proposta sulla sicurezza dei prodotti, e oggi in Parlamento Europeo abbiamo presentato emendamenti alla relazione non legislativa che la precede, dando un segnale all’esecutivo, una direzione politica ben precisa ai contenuti di quella proposta.

Sono tornato a proporre emendamenti per avere un’etichetta a difesa del Made In, che aiuti le nostre imprese e i consumatori a essere più tutelati, incrementando anche la lotta alla contraffazione, l’uniformità dei controlli alle frontiere, la concorrenza equa tra imprese europee ed extra- europee e maggiori controlli sui mercati online”,

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