Vinitalywineclub. Cresce la piattaforma di Vinitaly
Intervista a Giovanni Mantovani dg di Veronafiere

CSVnly-foto Ennevi01Veronafiere con Vinitaly 2013 –  in programma a Verona dal 7 al 10 aprile  www.vinitaly.com – mette a disposizione del sistema wine&food del Paese la più ampia piattaforma mondiale per il business, la promozione, la comunicazione e per le relazioni con le istituzioni, nazionali ed estere, ed i consumatori world wide.Un sistema a rete che si completa con Sol&Agrifood, Enolitech, OperaWine e Vinitaly International, quest’ultimo che presidia con le sue iniziative gli USA, la Cina e la Russia: mercati a maggior crescita e accreditati, da tutti gli studi di settore, in costante sviluppo nei prossimi cinque anni.

«Il ruolo strategico delle fiere per la politica industriale del paese in chiave di promozione ed export è assodato”, ha sottolineato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello, (a destra nella foto) dal 2010 anche massima carica di Aefi, l’associazione delle esposizione e fiere italiane. “Dalle rassegne internazionali transita una considerevole fetta del business delle pmi e delle medie e grandi aziende. Un ruolo che noi operatori fieristici continuiamo a potenziare per accompagnare e anticipare cambiamenti e innovazioni offrendo supporto e servizi utili allo sviluppo dell’impresa. Vinitaly, a Verona con i suoi 4.200 espositori da oltre 20 Paesi e, nella scorsa edizione, con 140 mila visitatori da 116 nazioni, è un importante occasione di contatto per il settore che nei primi 11 mesi dello scorso anno ha segnato un export in calo del 9% nei volumi, per un totale di 21,4 milioni di ettolitri esportati, e un incremento del 7% in valore, pari a 4,7 miliardi di euro. Dati che non bastano a considerare il vino al riparo dai mutamenti dell’economia mondiale, dal momento che in Cina, ad esempio, a fronte di un player antagonista come quello francese che perde quote, l’Italia rimane inchiodata al 5% della quota mercato pur a fronte di una crescita esponenziale dei consumi nell’Impero Celeste». «Non è un caso dunque se a Vinitaly 2013 parteciperanno per la prima volta una delegazione del Ministero del Commercio cinese e colossi del commercio on line. Con la diffusione dell’informatica e dei social media, la vendita al dettaglio del vino trova un canale sempre più ampio attraverso il web e l’e-shop si afferma come strumento di propulsione alle vendite. Si stimano circa 190 milioni di acquirenti cinesi sul web e sono in continua crescita», conclude il presidente Riello.

Ma quali sono le azioni promosse Vinitaly per diventare l’hub internazionale per la promozione e il commercio del vino e quali sono le principali manifestazioni organizzate all’estero da Veronafiere? 

«Oltre il 35% del totale della media annua dei visitatori di Vinitaly proviene dall’estero”,  risponde il direttore generale, Giovanni Mantovani (a sinistra nella foto). “Lo scorso anno, gli operatori stranieri sono stati 48.544 da 116 nazioni su un’affluenza complessiva che ha registrato 140.655 presenze, tra le quali 2.496 giornalisti accreditati da 45 Paesi con 170 tra radio e tv, 105 quotidiani e 110 testate online. Lo spostamento della cadenza da domenica a mercoledì ha consentito un incremento delle presenze anche del canale HO.RE.CA estero (oltre che di quello italiano) e un allungamento del periodo di permanenza. Per questa edizione sono previsti 4.200 espositori da più di 20 nazioni per una superficie espositiva che, grazie all’ampliamento del Padiglione 11, sarà superiore ai 95 mila metri quadrati netti espositivi,».

La presenza all’estero di Veronafiere come si traduce? 

“L’internazionalizzazione fa parte del DNA di Veronafiere: da anni accompagniamo le aziende italiane nella loro crescita sui mercati internazionali. Per rafforzare ulteriormente il rapporto con l’estero è nato VinitalyWineClub, una piattaforma di promozione e vendita online che ha l’obiettivo di offrire ai produttori la possibilità di raggiungere nuovi consumatori, dando loro l’opportunità di scoprire nuovi vini provenienti da ogni angolo della Penisola. Il 6 aprile presenteremo in anteprima il progetto completo nell’ambito di OperaWine, evento in collaborazione con Wine Spectator, e dal 7 aprile sarà attivo anche l’e-commerce. Il VinitalyWineClub è l’estensione digitale e sinergica dell’attività di promozione e sviluppo portata avanti dalla fiera fisica”.

Quali sono gli appuntamenti all’estero?

“Per il 2013 abbiamo in calendario 14 manifestazioni all’estero, in 9 nazioni. In Brasile, Cina, India, Nord Africa e USA puntiamo ad avere un ruolo preminente e continuativo, soprattutto negli Usa per il settore wine&food ma anche per le tecnologie alimentari e il settore del building come il marmo. Siamo inoltre presenti con iniziative mirate per specifici comparti in mercati come Arabia Saudita, Qatar, Egitto, Russia e Giappone”.

E quali sono le principali manifestazioni organizzate all’estero da Veronafiere?

“Grazie all’accordo siglato a fine settembre con Milanez&Milaneze e alla costituzione della new-co Veronafiere do Brazil, nel 2013 in Brasile abbiamo in calendario i due più importanti eventi per marmi e graniti, e quello della metalmeccanica, dell’energia e dell’automazione. A San Paolo, invece continueremo a puntare sulla rassegna dedicata alla filiera della panificazione e della pasticceria. Sempre con Siab, la nostra rassegna dedicata a tecnologie, materie prime e semilavorati per la produzione di pane, pasticceria, pizza e pasta, grazie alla partnership con l’Associazione dei panificatori e pasticceri russi e l’Associazione Conoscere Eurasia, sottoscritta nell’aprile dello scorso anno,ad aprile porteremo un pool di aziende italiane a Mosca, mercato a maggior tasso di crescita per il settore delle tecnologie per l’arte bianca”.

Quali sono i settori più in espansione?

“I comparti della pietra naturale e del building, ben rappresentati da Marmomacc e Samoter, sbarcano negli Stati Uniti con Stonexpo Marmomacc Americas a Las Vegas, in Arabia Saudita e Qatar con Saudi Stone Tech-The International stone and stone technology show a Riyadh e Qatar stone-tech-The international stone and stone technology show, a Doha. Abbiamo individuato direttrici di sviluppo anche nell’area del Mediterraneo, dove al Cairo, in Egitto, da quest’anno organizziamo la nuova manifestazione Ms Africa middle east Marmomacc Samoter show (Fiera internazionale di pietre, design, tecnologie, macchine movimento terra e per l’edilizia), mentre in Marocco, a Casablanca, siamo partner di Mèdinit Expo-Salone italiano del design e delle tecnologie per la decorazione d’interni e la costruzione“.

Cosa apprezzano di più i mercati internazionali?

“Il made in Italy e le eccellenze della nostra tradizione. Un esempio tra tutti, il vino che traina il comparto agroalimentare, saldamente presidiato da Veronafiere che detiene il 45% per cento dell’intera offerta fieristica nazionale. Grazie al nostro know how sviluppato in 114 anni di attività, rappresentiamo una piattaforma privilegiata per il business delle aziende e per la promozione del made in Italy sui mercati consolidati ed emergenti”.

Quali sono le aree geografiche più interessanti oggi per Veronafiere e perché?

“Noi puntiamo soprattutto sui mercati emergenti, sui principali Paesi a grande crescita, i Brics e non solo. Il mercato americano, che sembra stia ripartendo in maniera importante, rimane per molti dei nostri settori il mercato di riferimento principale e anche quello economicamente più importante, e i mercati asiatici dove noi siamo presenti non più solo con una pluralità di eventi ma anche attraverso l’adozione di strumenti organizzativi come per esempio in India, dove abbiamo già costituito una società, e in Cina, Paese a cui stiamo guardando in virtù delle molteplici opportunità che ha da offrire, per cogliere le più interessanti”.

Quali sono i servizi offerti alle aziende durante le Fiere organizzate all’estero?

“Sicuramente i servizi e le opportunità che siamo in grado di offrire: servizi alle aziende per conoscere meglio il mercato, servizi finanziari per assistenza alle vendite all’estero, per comprendere l’offerta, per penetrare il mercato accompagnandole a conoscere e gestire le procedure doganali e attivando una rete di solide relazioni istituzionali e commerciali”.

Quali sono gli investimenti effettuati dalla vostra organizzazione in ambito internazionale?

“Da anni lavoriamo sulla crescita e sullo sviluppo internazionale e anche il piano industriale 2012-2016 va in questa direzione. Grazie anche all’aumento del Fondo di Dotazione per 15 milioni di euro approvato dall’Assemblea dei soci a fine novembre, potenzieremo l’attività e valorizzeremo la nostra capacità di essere dei veri e propri hub per l’internazionalizzazione delle aziende italiane sui mercati internazionali. Offriamo inoltre sempre un fitto e articolato programma con forum e tavole rotonde per approfondire argomenti legati a settore; servizi a valore aggiunto per gli espositori con attività quali la creazione di buyers club che tengano in contatto la domanda e l’offerta; agevoliamo i contatti con le istituzioni”.

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