Usa in maggio creati 559mila posti di lavoro

Stati Uniti: in maggio creati 559 mila posti di lavoro, tasso di disoccupazione al 5,8%.

di Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia

Negli Usa i dati sulla creazione di posti di lavoro non sono soddisfacenti anche se il tasso di disoccupazione scende a una percentuale simili alle aspettative.

Crescita dei salari resta ancora bassa

Sono dati elaborati su quanto riportato dall’US Bureau of Labor Statistics (BLS) che, nel mese di maggio, nei settori non agricoli, ha registrato un aumento di 559 mila nuovi posti di lavoro.

Si tratta di un dato peggiore rispetto alle attese del consensus (+650k nuovi impieghi) ma  nota positiva il tasso di disoccupazione scende dal 6,1% al 5,8% (aspettative al 5,9%).

Riviste al rialzo nel complesso quindi le cifre dei mesi scorsi (+27 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di marzo è stato rivisto al rialzo di 15 mila unità a +785k, quello di aprile al rialzo di 12 mila unità a +278k.

Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 61,6% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio quando si attestava al 63,3%). E i salari medi crescono dello 0,5% m/m (consensus +0,2%).

Tutto questo mentre il numero di disoccupati che hanno dichiarato di essere in sospensione temporanea dalle attività lavorative “temporary layoff” sono scesi a 1,8 milioni di unità.

I disoccupati che hanno perso del tutto il posto del lavoro sono 3,2 milioni (1,9 milioni in più rispetto a febbraio 2020).

Indici azionari in rialzo

C’era molta attesa per i dati macroeconomici sul mondo del lavoro americano.

Dopo le dichiarazioni di molti membri del FOMC (per ultimo Patrick Harker presidente della FED di Philadelphia) il mercato stava scontando cifre molto robuste sulla creazione di nuovi posti di lavoro. I dati sul fronte occupazionale sono contrastati. Hanno deluso la creazione di nuovi impieghi sotto le attese e il tasso di partecipazione alla forza lavoro, che rimane al di sotto rispetto ai livelli pre-pandemici. Gli aspetti positivi arrivano dalla discesa del tasso di disoccupazione e dalla crescita dei salari.

Il mercato ha reagito con acquisti sull’azionario e vendite sul dollaro, guidato dalla convinzione che il recupero dei livelli pre-pandemici per il mondo del lavoro sarà graduale e gli obiettivi della FED non sono ancora raggiunti. Nel prossimo meeting della FED del 15/16 giugno il presidente del Federal Reserve System, Jerome Powell, lascerà le strategie monetarie invariate, con gli acquisti nel piano di Quantitative Easing fermi a 120 miliardi di dollari mensili.

La nostra view è meno certa rispetto a quella degli investitori

La FED potrebbe iniziare il processo di tapering, ovvero la riduzione degli acquisti che la banca centrale fa di obbligazioni del Tesoro e di titoli garantiti da ipoteca da 120 miliardi di dollari al mese. Molto importante sarà il prossimo dato sull’andamento dei prezzi al consumo che sarà pubblicato giovedì 10 giugno.

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