Unimpresa: l’aumento dell’Iva ci costerà 922 euro a famiglia

L’aumento dell’Iva ci costerà 922 euro a famiglia nel biennio 2017-2018. Secondo il Centro studi di Unimpresa, la variazione delle aliquote Iva provocherà un aumento dell’indice dei prezzi al consumo dell’1,40% nel 2017 e dell’1,72% nel 2018. Ma Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera esclude che per contenere il deficit nei limiti europei il governo faccia scattare l’anno prossimo gli aumenti di imposte indirette, come Iva o accise, già previsti proprio a salvaguardia dei conti.

Eppure secondo Unimpresa che basa la sua analisi su dati del ministero dell’Economia e della Corte dei conti, in assenza di interventi di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia previste dalle due ultime leggi di stabilità (per il 2015 e per il 2016), la variazione delle aliquota Iva provocherà un aumento del gettito fiscale di 15,1 miliardi nel 2018 e di 19,6 miliardi nel 2018. In totale, si tratta di un incremento di 34,7 miliardi nel biennio.
L’impatto sulle famiglie sarà di 414 euro nel 2017 e di 508 euro nel 2018: in totale 922 euro. Effetti sono previsti anche sui prezzi: l’indice dei prezzi al consumo dovrebbe salire dell’1,40% nel 2017 e dell’1,72% nel 2018. L’aliquota Iva ordinaria, oggi al 22%, salirà al 24% nel 2017 e al 25% nel 2018; l’aliquota Iva ridotta, oggi al 10%, salirà al 13% nel 2017, mentre resterà invariata al 4% l’aliquota super ridotta.

AUMENTO DELL’IVA IATTURA DEL SISTEMA

“L’aumento dell’Iva sarà automatico se il governo non riuscirà a tagliare la spesa pubblica che, tuttavia, continua a crescere”, dice Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa. “Tra il 2014 e il 2015, le uscite correnti, quelle per acquisti, servizi, appalti, forniture, sanità, stipendi e pensioni sono passate da 483,8 miliardi a 536,4 miliardi, in salita di 52,6 miliardi (+10,87%); contemporaneamente sono diminuite le spese in conto capitale (gli investimenti pubblici), passate da 56,3 miliardi a 44,9 miliardi in discesa di 11,3 miliardi (-20,13%. L’incremento dell’Iva sarebbe una mazzata tremenda sia per le aziende sia per le famiglie”.

MA L’AUMENTO NON CI SARA’

francesco-boccia-67I dati di Unimpresa non convincono Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera che ha escluso che il governo faccia scattare l’anno prossimo gli aumenti di imposte indirette, come Iva o accise. “Le previsioni di crescita sono state rispettate, i conti sono a posto. Le clausole di salvaguardia non scatteranno. Le nostre cifre sulla crescita per due anni di seguito sono state in linea con le previsioni. Avremmo voluto crescere di più ma la crescita dell’Eurozona è inferiore a quella americana. Pur avendo fatto i compiti a casa la crescita in Italia è inferiore alle attese, ma c’è anche il problema dei vincoli di bilancio che, se fossero allentati, forse, ci produrrebbero più investimenti pubblici e più crescita”.

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