Toscana: l’export decolla grazie all’America

Toscana si salva grazie ai distretti industriali che continuano a fare marciare l’economia regionale con un export che nel 2015 è salito del 4,7% rispetto al 2014 su una media nazionale del 4,2%. Le aziende toscane hanno incassato complessivamente 615 milioni in più rispetto al 2014 per un totale di 13,7 miliardi di euro. 

I distretti rappresentano quindi una vera e propria eccellenza per una Regione che fino a un paio di anni fa non riusciva a crescere. Nel settore alimentare l’olio (+23,6%), i vini (+21,2%) sono settori in crescita. Così come lo sono quello della carta di Capannori che cresce del 20,5%, della nautica di Viareggio (19,7%), del marmo di Carrara (+8,8%) dei distretti della pelletteria e calzature di Firenze (+4,7%), dell’abbigliamento di Empoli (+2,7%), e del tessile e abbigliamento di Arezzo (+1,9%).

L’andamento positvo del 2015 si deve soprattutto all’aumento dell’export verso gli Stati Uniti mercato che è cresciuto del 17,1% a testimonianza di come i grandi distributori americani e le catene commerciali apprezzano la qualità delle eccellenze toscane. I dati – estratti da una indagine realizzata da Banca CR di Firenze – confermano sostanzialmente la capacità delle aziende della Toscana e delle sue filiere produttive di essere flessibili riguardo ai mercati e alle tendenze dei consumi nazionali e internazionali e rispondere alle esigenze dei mercati internazionali.

Dolenti note per alcuni settori come le calzature di Lucca e di Lamporecchio che nel 2015 hanno perso rispettivamente 1,5% e 2,7%. Giù anche la pelletteria di Arezzo (-5,2%) il settore florovivaistico di Pistoia (-1,5%) e il mobile di Quarrata (- 5,1%). Un andamento che rivela una polarizzazione territoriale con una Toscana centrale legata allo sviluppo e all’andamento dei mercati globali e una costa legata alla nautica che da Livorno a Grosseto stenta. Bene invece il settore nautico del viareggino che dopo le barche a vela  degli anni d’oro da qualche tempo produce navi da 50 metri che ripagano commercialmente gli anni bui appena trascorsi.

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