Sui saldi in Lombardia è ancora confusione

La Federazione moda Italia smentisce la notizia secondo cui i saldi in Lombardia saranno anticipati rispetto alla tradizionale data del gennaio 2013 come aveva in precedenza sostenuto. Il presidente della Federazione, Renato Borghi, conferma: “I saldi in Lombardia, come del resto praticamente in tutte le Regioni, inizieranno il 5 gennaio 2013. Equivoci e confusioni di questo tipo creano incertezze e disorientamento a imprese e consumatori. Questa precisazione si rende necessaria anche per rispondere alle tante sollecitazioni e richieste di chiarimento da parte delle nostre associazioni di rappresentanza provinciali e regionali”. Saldi invernali prima di Natale aveva ipotizzato l’Osservatorio del commercio della Lombardia. Nonostante il flop dell’analoga iniziativa tentata questa estate, con la partenza degli sconti anticipata a inizio giugno, rispetto al tradizionale 7  luglio, la Lombardia ha tentato il blitz anche sui saldi invernali annunciando l’inizio dei saldi a Milano e negli altri comuni della regione per il 7 dicembre, ovvero Sant’Ambrogio, tradizionalmente primo weekend di acquisti natalizi. La proposta è arrivata al termine della riunione di giovedì 4 ottobre dell’Osservatorio del commercio della Lombardia, che in questo modo ha spiegato di voler continuare e concludere la “sperimentazione” estiva. Un’opinione che ha trovato sostanzialmente d’accordo tutti i partecipanti, a eccezione della Confesercenti: “Spero davvero di sbagliare previsioni, ma questa operazione rischia di costringere i molti piccoli negozi già in seria difficoltà ad abbassare la saracinesca. Con gli sconti anticipati rischiamo di non vendere nulla a novembre. E anche i saldi di gennaio ne risentiranno”, ha dichiarato il presidente della sezione lombarda, Pier Giorgio Piccioli. Ma il presidente di Federmoda Renato Borghi, replicava che “l’abbigliamento non può stare fermo, sarebbe un suicidio. Anche perché sulle altre merceologie, dai computer ai telefonini, per esempio, le promozioni ci sono eccome”. Borghi, del resto, difende anche il risultato ottenuto dall’iniziativa nella sua versione ‘estiva’: “I dati dell’esperienza di giugno ci dicono che i saldi sono andati meglio proprio in Emilia Romagna, Trentino e Lombardia, le regioni dove è stato dato il via libera alle promozioni anticipate”. Ora la nuova presa di posizione di Federmoda che ribadisce come la riunione dell’Osservatorio del Commercio della Regione Lombardia  – citata dalla stampa  – era stata convocata per verificare, con i dati rilevati dalle categorie, gli effetti prodotti a medio termine dalla sospensione in via sperimentale per un anno del divieto di effettuare promozioni prima dei saldi. Non era in nessun modo previsto all’ordine del giorno dell’Osservatorio la decisione se proseguire o meno la sperimentazione che era e resta, come dice la legge, annuale.

 

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