La sfida della velocità nelle aziende europee: come cambiare più rapidamente?

Immagine_Aziende EuropeeLe aziende europee si muovono con velocità diverse ma sono più lente del previsto nella corsa verso l’innovazione tecnologica. Settore finanziario, istruzione, sanità e pubblica amministrazione sono al centro di una ricerca condotta dall’Economist Intelligence Unit per conto di Ricohwww.ricoh.it. Le aziende europee stanno reagendo in maniera diversa alle rapide trasformazioni tecnologiche e alle nuove dinamiche del mercato. In generale, stanno valutando con troppo ottimismo la propria capacità di adeguarsi al cambiamento: il 92% sostiene che la velocità sia parte della propria cultura, ma solo il 24% può già trarre vantaggio dalle nuove opportunità o rispondere con efficacia a cambiamenti inattesi. Lo studio condotto dall’Economist Intelligence Unit per conto di Ricoh evidenzia che le aziende europee più reattive eccellono in tre aree principali: innovazione di prodotti e servizi, adozione di nuove tecnologie e trasformazione dei processi aziendali.

Settore finanziario: tecnologie e clienti al centro del cambiamento

Le aree in cui i manager del mondo finance hanno individuato maggiore necessità di cambiamento nel corso dei prossimi tre anni sono:

• l’adozione di nuove tecnologie

• l’acquisizione di nuovi clienti e il mantenimento degli esistenti

• il miglioramento dei processi alla base del core business

Quello dei servizi finanziari è il settore più vicino alla trasformazione digitale, e l’indagine condotta per Ricoh mostra che proprio in questo settore si sta facendo un uso maggiore della tecnologia rispetto ad altri settori con l’obiettivo di operare più rapidamente. Oltre la metà degli intervistati (il 54%) afferma di avere molte idee per affrontare la trasformazione futura, ma ammette di non avere la possibilità di concretizzarle in maniera adeguata: si tratta di una percentuale più alta rispetto agli altri settori, dove la media è del 43%.

Tra gli svantaggi connessi a una trasformazione troppo veloce dei processi gli intervistati citano 1) la perdita dei clienti (38%), 2) l’aumento delle spese (36%) e 3) l’esposizione dell’azienda a nuovi rischi (35%). settore sanitario: l’impatto del cambiamento su ricerca e sviluppo Il 71% dei dirigenti di questo settore crede che la propria organizzazione debba cambiare più velocemente nei prossimi tre anni per essere pronta per il futuro e il 78% dei dirigenti si sta impegnando affinché questo cambiamento si attui il prima possibile.

I dirigenti del settore sanitario sono però convinti che tutto ciò comporti dei rischi in particolare nei seguenti ambiti:

• tecnologico

• Ricerca e Sviluppo (R&D)

Quasi la metà del campione è convinto che le tecnologie per l’analisi dei dati abbiano un grande potenziale per migliorare l’assistenza sanitaria e le attività di ricerca e sviluppo nei prossimi tre anni, una percentuale molto più alta rispetto agli altri settori (42% rispetto a una media del 29% in tutti gli altri). Una gestione ottimale delle informazioni permette al personale medico di dedicare più tempo alla cura dei pazienti.

Settore dell’istruzione: processi decisionali troppo burocratici

Il campione d’indagine è ottimista riguardo al ruolo che la tecnologia ricoprirà nell’ambito dell’insegnamento nei prossimi anni: un quarto degli intervistati ha indicato la realtà aumentata come una delle principali tecnologie in grado di migliorare le prestazioni del settore e l’esperienza degli studenti.

Nel settore dell’istruzione attività di back-office suscitano invece maggiore preoccupazione riguardo all’innovazione e all’introduzione di cambiamenti. I due principali ostacoli che frenano una maggiore agilità e capacità di innovare sono:

• la mancanza di un approccio comune e condiviso tra i diversi uffici, le business unit e le funzioni (44% del campione)

• i processi decisionali burocratici (35%)

Dovendo identificare le aree che richiedono cambiamenti immediati, le risposte più frequenti sono state: migliorare i processi legati al core business (44%), assumere nuovo personale (42%) e infine implementare nuove tecnologie (40%), a dimostrazione che i processi, le persone e le tecnologie sono fondamentali per aumentare la velocità di cambiamento.

Pubblica amministrazione: raccogliere i frutti della trasformazione digitale

Gli obiettivi dell’Unione Europea riguardo alla Pa digitale sono chiari: entro il 2015 il 50% dei cittadini e l’80% delle aziende dovrà essere in grado di interagire con gli enti statali tramite sistemi di e-government. Dallo studio emerge come i dirigenti di questo settore non ritengano i cambiamenti guidati dalla tecnologia un aspetto prioritario. Questo in parte si spiega con il fatto che nella Pa europea i sistemi di e-government sono abbastanza diffusi. Quali sono le aree in cui i dirigenti di questo settore ritengono necessario introdurre innovazioni?

Le aree indicate come fondamentali per il futuro sono:

• assunzione di nuovo personale

• aumento della soddisfazione dei cittadini • ottimizzazione dei processi “core”

• miglioramento dell’accesso alle informazioni critiche

Molti intervistati si mostrano comunque preoccupati del fatto che la rapidità dei cambiamenti possa comportare un rischio crescente nell’ambito delle comunicazioni tra Pa e cittadini “non digitali”. Con la diffusione dei sistemi di e-government e delle comunicazioni on-line è necessario prendere in considerazione le esigenze delle persone che non hanno ancora acquisito una piena dimestichezza con le nuove tecnologie.

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