Salov va alla conquista del mercato russo

Il Gruppo Salov, uno dei principali operatori del settore dell’olio di oliva, proprietario dei marchi Sagra per il mercato italiano e Filippo Berio leader all’estero, ha deciso di investire nella crescita del mercato russo e aperto una filiale a Mosca.

Già da metà Ottocento, infatti, Filippo Berio, fondatore dell’azienda che ha poi dato origine al Gruppo Salov, cominciò ad esportare i suoi prodotti negli Stati Uniti, seguendo i grandi flussi migratori degli Italiani che cercavano fortuna oltreoceano e, con le poche valigie, traslocavano anche una forte cultura e tradizione gastronomica, a cui non intendevano rinunciare. Cominciarono così le esportazioni di olio di oliva negli Stati Uniti, dove Filippo Berio fu uno dei primi marchi italiani ad essere registrati e dove tuttora è leader del settore. Alla leadership negli USA è seguita quella in UK, due mercati in crescita e strategici nell’espansione internazionale del Gruppo, che ha deciso di presidiarli aprendo due filiali dirette attive rispettivamente dal 1987 e dal 1999

ALLA CONQUISTA DELLA RUSSIA

Il modello viene ora replicato in Russia, un Paese che rappresenta un ottimo potenziale, sia in termini di popolazione che di apertura verso modelli alimentari occidentali. Il consumo pro-capite di olio di oliva in Russia è ancora molto basso, ma il consumatore russo subisce sempre più il fascino della dieta mediterranea e dello stile di vita italiano, di cui l’olio di oliva è un ingrediente immancabile. Ci sono dunque tutte le prerogative perché la richiesta possa crescere e avvicinarsi gradualmente a quella raggiunta in mercati più maturi come USA e UK, dove il consumo pro-capite di olio di oliva è di circa un litro.
L’apertura della filiale diretta a Mosca è l’ultima tappa di un percorso di crescita del gruppo Salov in Russia, iniziato nel 2008 con il classico modello distributivo tramite importatore.
Dal 2008 ad oggi, l’azienda ha registrato una continua crescita di volumi e di interesse da parte dei consumatori russi, confermata da ricerche e studi di mercato che hanno evidenziato il grande potenziale della Russia, tanto che il Gruppo Salov ha deciso nel 2012 di inviare una sua risorsa in loco per coordinare da vicino le attività del distributore e preparare l’apertura di una filiale diretta, appena inaugurata.
“I Russi apprezzano la dieta mediterranea”, commenta Dusan Kaljevic, direttore generale della filiale Salov a Mosca. “Molti di loro trascorrono le vacanze in Italia e ne amano in particolare i ristoranti e la gastronomia. Pochi Paesi al mondo possono vantare una cultura dell’olio di oliva al pari degli Italiani e quindi questo rappresenta un elemento strategico per conquistarli. Il nostro impegno parte dalla necessità di fare cultura dell’olio nel mercato russo, con un approccio educativo. L’olio non è solo un ingrediente, ma un elemento di benessere, un cibo con proprietà funzionali riconosciute da studi scientifici. Su queste leve vogliamo far crescere il consumo di olio di oliva in questo Paese.”
Fondamentale per questo percorso di diffusione della cultura dell’olio anche l’impegno nel canale foodservice, dal momento che l’offerta di una ristorazione di qualità, anche italiana, è in crescita nel mercato. Non a caso, contestualmente all’apertura della filiale, il Gruppo Salov ha riconfermato come brand ambassador di Filippo Berio Marco Iachetta, uno degli chef italiani più affermati del momento, proprietario del Ristorante Iacchetta’s di Minsk e partner del Ristorante La Scarpetta di Mosca.  “Vogliamo replicare il modello di successo che abbiamo già applicato in USA e UK – continua Alessandro Vella, direttore export del Gruppo Salov – Il nostro obiettivo è di far crescere il consumo pro-capite attuale di olio di oliva e portarlo gradualmente al livello di questi due Paesi. Le potenzialità ci sono tutte, perché lo stile di vita italiano è molto apprezzato e c’è grande richiesta di prodotti che permettano di adottarlo.  L’export è nel dna dell’azienda: La Russia è un’altra tappa del nostro piano di espansione internazionale”, conclude Vella. Per il futuro, stiamo già facendo alcune valutazioni sul Brasile”

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