Sace pubblica il Creating shared value

Sace (Gruppo Cdp) innova l’approccio alla responsabilità sociale d’impresa e pubblica il primo Bilancio di Sostenibilità improntato alla misurazione del valore condiviso generato dall’azienda (corporate shared value) grazie al coinvolgimento di oltre 400 interlocutori in un processo di consultazione inedito per dimensioni e strutturazione.

Con l’edizione 2015 del Bilancio di Sostenibilità, Sace ha inaugurato un nuovo metodo per la definizione dei temi prioritari su cui concentrare gli sforzi di rendicontazione, partendo dal confronto con un paniere ampio e diversificato di oltre 400 stakeholder, tra imprese, banche, opinion leader e media, dipendenti e top manager della società. “Abbiamo messo in atto una piccola ‘rivoluzione copernicana’ che ci ha consentito di uscire da una logica autoreferenziale e rendere il Bilancio di Sostenibilità un vero strumento a supporto delle strategie aziendali – spiega Paolo Cerino, responsabile CSR di Sace. “Ascoltando i nostri stessi interlocutori, abbiamo avuto la chiara conferma che il nostro contributo alla collettività risiede in primis nel supporto all’internazionalizzazione, alla crescita economica e al welfare aziendale. Una consapevolezza che ci rafforza e ci consente di fissare obiettivi sempre più mirati per il futuro”. Il Bilancio, redatto secondo il più accreditato standard internazionale di rendicontazione di sostenibilità (linee guida G 4 del Global Reporting Initiative), ha ottenuto da parte di TÜV Italia, organismo certificatore indipendente del gruppo internazionale TÜV SÜD, la valutazione di conformità rispetto a tutti i requisiti selezionati e applicabili delle linee guida.

KEY FINDINGS

Sostegno all’internazionalizzazione e alla crescita, attenzione alle proprie persone e al welfare aziendale sono i principali aspetti passati sotto la lente del Bilancio di Sostenibilità 2015 di Sace, oltre all’impegno socio-ambientale.

Sostegno all’internazionalizzazione e alla crescita
Sebbene il 2015 sia stato segnato da un peggioramento dello scenario globale, da un riacuirsi della violenza politica e da una persistente volatilità dei mercati, Sace ha confermato la sua mission a sostegno dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese italiane, con particolare attenzione alle più piccole, che rappresentano oltre l’80% della base clienti. Uno sforzo che ha trovato riscontro nelle rilevazioni un’indagine di Customer Satisfaction che ha riconosciuto a Saeun Trim Index pari a 81, in lieve aumento rispetto al 2014.
Il portafoglio complessivo di operazione dell’intero perimetro di Sace ha raggiunto gli 81 miliardi di euro, 40,7 miliardi dei quali riferiti a operazioni di export e internazionalizzazione, in aumento dell’11,6% rispetto al 2014.

Oltre l’80% dei clienti di Sace sono Pmi.
Il valore economico distribuito, inteso come ricchezza prodotta da Sace e redistribuita ai propri interlocutori, è stato pari a 966,1 milioni di euro**. Il bilancio consolidato di Sace al 31 dicembre 2015, redatto secondo principi IAS/IFRS, si chiude con un utile netto di euro 309,8 milioni.

Attenzione al personale
Il Bilancio 2015 conferma il quadro di un’azienda che conta su personale qualificato e giovane, e che investe in formazione, valorizzazione delle diversità e iniziative di engagement. Dei 723 dipendenti attuali (il 97% dei quali impiegati a tempo indeterminato), il 74% è laureato e ben il 68 % ha meno di 45 anni; nel corso del 2015 Sace ha assunto 69 persone e ha erogato, al proprio interno, 13.828 ore di formazione.

Sace valorizza il ruolo femminile in azienda. Le donne rappresentano il 52% del personale e il 30% del corpo dirigente (dati sopra la media nazionale); il salary gap tra uomini e donne non risulta particolarmente significativo e tende a essere leggermente favorevole alle donne nei gradi impiegatizio e quadro, testimoniando una sostanziale omogeneità di composizione retributiva tra i due generi. Nel 2015 hanno rivestito particolare importanza le iniziative di engagement, come la partecipazione ad attività di associazioni no profit, la donazione di sangue e il coinvolgimento nella scelte delle priorità in base alle quali Sace eroga fondi a terzi.
Nel rispetto dell’esito di una votazione interna rivolta a tutto il personale a fine 2014, infatti, nel 2015 SaceE ha destinato il 40% del budget a iniziative di prevenzione sanitaria, il 30% ad attività a sostegno dell’occupazione giovanile, il 20% a progetti per l’infanzia e il 10% a proposte per il sociale e per l’ambiente.

Responsabilità sociale e ambientale
Sace ha integrato la valutazione degli impatti ambientali nelle attività di due diligence sia per le operazioni di export credit (in applicazione dei Common Approaches dell’OCSE) sia per le altre tipologie (su base volontaria, andando oltre gli obblighi previsti dalla normativa internazionale). Sace non si limita a una valutazione preventiva; nei casi in cui la complessità del progetto lo richieda, segue la realizzazione e l’esercizio dello stesso verificandone, nel tempo, la conformità agli standard internazionali. Il monitoraggio attivo permette di intervenire prontamente sulle situazioni di eventuale scostamento dagli standard concordati e di collaborare alla risoluzione dei problemi. Al proprio interno ha adottato politiche eco-friendly, facilitando il ricorso a soluzioni a basso impatto ambientale sia per il funzionamento dei propri uffici, sia per gli spostamenti del proprio personale. Oltre ad aver creato l’infrastruttura tecnologica adeguata a supportare le realizzazione di meeting a distanza, si è dotata di una funzione di Mobility Management per ottimizzare le esigenze di commuting (anche attraverso l’incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici e car sharing) e ha reso disponibili auto aziendali ibride.

 

Share

Lascia un commento

Top