Recruiting: c’è un nuovo modo per gestirlo

Fare recruiting in modo collaborativo. E’ quanto un’azienda di ricerca e selezione del personale ha elaborato per dare una svolta al settore.

Nata nel 2017 R-Everse in due anni ha due milioni di fatturato e 40 persone impiegate.

La novità del suo modus operandi sta nell’aver creato una community esterna a R-Everse di manager specializzati in ogni area professionale.

Quali sono le reali competenze tecniche di ogni candidato intervistato

I manager scout sono 350 Scout e operano tra Italia, Germania e Austria e si impegnano a valutare le skills tecniche di ogni candidato.

La società di selezione del personale di Bologna, utilizza questo sistema che permette di fornire alle aziende un livello di specializzazione non comune.

Ne sono titolari Daniele Bacchi e Alessandro Raguseo, due senior con esperienza ventennale nel settore. .

Come funziona il nuovo programma di recruiting
L’azienda si rivolge a R-Everse per cercare una figura professionale specializzata.

Attraverso la community esterna la società riesce a trovare il candidato giusto grazie all’esperienza accumulata nel settore.

Gli Scout della community sono selezionati secondo rigidi criteri. Alla fine di ogni processo di selezione i candidati valutano gli Scout che li hanno selezionati.

Gli Scout aiutano R-Everse per preparare la job description; comprendere al meglio i trend del settore; trovare il bacino dei potenziali candidati; individuare qual è la giusta leva per attrarre i candidati.

Remote-working e R-Everse

L’azienda ha creato una rete di dipendenti motivati, organizzati secondo i moderni criteri del remote-working, dove ciascuno secondo le proprie necessità riesce a gestire il lavoro da remoto, tenendo ben presenti gli obiettivi aziendali.

A ciascuno il proprio ruolo senza sovrapposizioni

Le criticità, secondo la cultura aziendale, sono gestite come un’opportunità di miglioramento e tutti coloro che lavorano sono invitati a dire la propria opinione.

Digitalizzazione

R-Everse riesce a soddisfare il cliente anche perché al suo interno utilizza un software proprietario  chiamato Hound (segugio), per scovare il candidato migliore per ogni ricerca

Il software comprende anche una piattaforma condivisa con il cliente, nella quale in modo trasparente vengono inserite tutte le fasi di lavoro che R-Everse mette in atto.

La divisione di R-Everse dedicata al recruiting di figure informatiche, chiamata Reallyzation, è stata inserita tra le realtà del settore HR Tech più interessanti in Italia.

Sono sempre di più i candidati che scelgono le aziende e non viceversa

In Italia è sempre più frequente dover adottare delle strategie di marketing per attirare il candidato.

A partire dalla job description, fino al piano di comunicazione sui vari canali attraverso i quali inviare il messaggio: social media, sito internet, testate giornalistiche, etc.

Ogni messaggio va studiato secondo la tipologia di canale usato, va pianificato e programmato secondo un progetto di comunicazione ben strutturato.

Tutti accorgimenti superflui fino a qualche tempo fa, in quanto ad un semplice annuncio corrispondeva una più facile risposta del candidato. 

L’importanza della brand awareness

Le persone in cerca di lavoro hanno maggiori probabilità di candidarsi in aziende con una presenza online coinvolgente e attiva rispetto a quelle con una presenza online stantia o inesistente.

Un marchio aziendale ha molte caratteristiche umane: una personalità, un’identità, un modo di comunicare e comportarsi.

E come i clienti non comprano un prodotto ma la storia sottostante, l’esperienza che quel prodotto porta con se, così le persone in cerca di lavoro vogliono qualcosa con cui potersi relazionare e di cui desiderare di far parte.

Un senso di appartenenza

“I dipendenti non dovranno essere nominati brand ambassador. I dipendenti si sentiranno brand ambassador.”, ha detto Marco Russomando, HR Director di iIlimity, la start-up bancaria di nuovo paradigma per imprese e famiglie, specializzata nel supporto alle Pmi.

Lo confermano anche i dati dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano da cui emerge che l’ambito su cui le aziende italiane investono di più è l’Employer Branding (in crescita per il 45% delle organizzazioni coinvolte nella ricerca), insieme alle iniziative digitali per la formazione e sviluppo (58%). 

HR e outsourcing 

“Un’altra tendenza emersa dall’indagine di R-Everse” – racconta Daniele Bacchi, Co-founder di R-everse – “è il fatto che nonostante il settore delle risorse umane si stia svecchiando, anche grazie al mondo di internet che impone un abbattimento delle etichette, gli HR che lavorano in azienda dimostrano poca confidenza nei confronti della tecnologia ed è accettata solo quando sia estremamente semplice da utilizzare.

Un aspetto che li spinge ad avvalersi del servizio di ricerca in outsourcing, dove c’è un mercato sempre più vario, tecnologico e innovativo nelle metodologie di ricerca e selezione del personale.

Noi stessi abbiamo un metodo di selezione del personale unico, che il mercato ha premiat

Cresce la richiesta di dirigenti specialisti e tecnici

Il rapporto Excelsior 2018 di Unioncamere e Anpal rileva un aumento del fabbisogno di dirigenti, specialisti e tecnici, che raggiunge il 19% del totale delle entrate: per le imprese, quasi 6 su 10, è difficile trovare professioni come analisti e progettisti di software, agenti assicurativi, elettrotecnici.

Il rapporto evidenzia il gap tra la domanda di lavoro espressa dalle imprese dell’industria e dei servizi e l’offerta presente sul mercato.

Un disallineamento che nel 2018 ha riguardato il 26% degli oltre 4,5 milioni di contratti di lavoro che il sistema produttivo aveva intenzione di stipulare, 5 punti percentuali in più del 2017.

 

 

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