Ray Tarantino: fotografia o arte?

Dopo cinque anni trascorsi negli Stati Uniti, il fotografo Ray Tarantino fa il suo ritorno in Italia.

In questi anni le foto di Ray Tarantino sono state scelte da testate giornalistiche come il “The New York Times”, “The Guardian” e “Rolling Stone” in America, mentre in Italia, il magazine moda uomo “Style” del Corriere della Sera ha pubblicato, nel mese di dicembre 2016, dodici foto indicandolo come uno dei migliori street photographers.

“Vivere è una combinazione di amore e fortuna ed è così che il bello e il vero riescono a coesistere nello stesso attimo. E’ la strada che seguo in ogni scelta e che cerco di rappresentare con ogni scatto – racconta Ray – Il mio ritorno in Italia è stato guidato, innanzitutto, dalla ricerca “dell’essenza italiana”, mi riferisco a quella unicità che ci rende un gioiello nel mondo, capace di mostrare senza far vedere; in secondo luogo, mi mancava sentirmi protetto da un sistema culturale forte, e in alcun modo replicabile, come quello italiano. Per anni abbiamo cercato soluzioni di vita dall’altra parte dell’oceano, ma ho visto quel sistema da vicino e il “sogno americano” fa ormai parte del passato, secondo me il futuro è tornato da queste parti.”

Ray Tarantino è nato a Milano nel 1976. Figlio di una contessa Toscana e un grossista di diamanti Siciliano, arriva dritto da quell’ultima generazione di ottimisti possibilisti che hanno messo in piedi un mondo in grado di offrire percorsi e sistemi sociali destinati a essere smontati. Dopo poco più di un decennio vissuto in un campo di golf vicino a Como viene mandato in Inghilterra per studiare in collegio. E’ lì che scopre la fotografia per la prima volta – insieme alla musica – e sviluppa un rapporto d’amore a tre con le due arti che però si rivela essere poco costruttivo. Il ritorno in Italia è centrato sulla vita universitaria a Bologna dove approfondisce musica e filosofia. Lo studio si interrompe per un viaggio a New York seguito immediatamente da una breve carriera in discografia. Il mercato del disco è in crollo, e il poco interesse per le dinamiche aziendali spinge Ray ad abbandonare la strada “corporate” e a incidere un proprio disco che raggiunge la prima posizione nelle classifiche MySpace, portandolo fino a un contratto editoriale con Sony Music. E’ di nuovo la volta degli Stati Uniti, Ray abbandona l’Europa per un suonare quasi duemila concerti attraverso gli States e pubblicare tre album, ma quello che mancava nella musica era la possibilità di raccontare una storia in un istante, l’emozione di catturare qualcosa che non si ripeterà mai più, la serenità di sentirsi funzionali piuttosto che al centro dell’attenzione.

E’ così che ancora una volta Tarantino cambia strada, questa volta per tornare in maniera definitiva alla fotografia. Vive tra Nashville e Los Angeles, dove scatta per artisti e giornali di musica, ritratti, servizi editoriali e copertine di dischi. Il mondo è sempre lo stesso, il punto di vista diametralmente opposto. Tarantino non deve occuparsi di recuperare applausi ma semplicemente osservare quello che accade e attendere il momento giusto per scattare. Dopo qualche anno – e a seguito di una politica interna dedicata alla paura e all’odio che diventa sempre più prepotente – si esaurisce anche l’amore per gli States e così Ray torna in Europa, approdando nuovamente a Londra per inserirsi nella capitale Inglese – questa volta – come fotografo commerciale, i suoi lavori appaiono su testate nazionali quali Vanity Fair e GQ. Il passo di rientro dal Regno Unito all’Italia è breve, e la sua città di nascita non è più quella di prima e le cose sembrano essere cambiate per il meglio: la creatività è più viva e la scena artistica più tenace. Ray adesso vive a Milano, dove lavora come ritrattista e fotografo commerciale. La sua grande passione rimane la fotografia di strada.

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