PMI senza protezione sui prezzi di luce e gas tra 5 settimane

Da gennaio 2021, quindi tra poche settimane, circa 125mila PMI si troveranno fuori della protezione sui prezzi previsti dal meccanismo della maggior tutela.

Devono stipulare al più presto nuovi contratti di fornitura.

E da gennaio del 2022 quando entreranno sul mercato libero dell’energia oltre 16 milioni di clienti, vale a dire i nuclei famigliari il problema si aggraverà ulteriormente

Basterebbe avviare l’«albo dei venditori» (EVe) previsto dalla legge i cui criteri tecnici e deontologici di ammissione (e di esclusione) sono da tempo in avanzata fase di elaborazione con un documento già pronto e che attende soltanto di essere trasformato in legge.

Si tratterebbe di estendere a tutte le società che operano nel settore della vendita dell’energia precisi requisiti di onorabilità e solvibilità, il rispetto della puntualità dei pagamenti verso i distributori e Terna (gestore della rete) e la messa in opera di una adeguata struttura gestionale e organizzativa delle aziende.

Non ultimo, la creazione di un sistema di esclusione e di sanzioni per prevenire i comportamenti scorretti. Ma il settore è ancora nel caos.

Dopo l’approvazione della legge sulla concorrenza del 2017 che ha liberalizzato il mercato elettrico italiano, il numero degli operatori che offrono le loro tariffe a famiglie e imprese è cresciuto a dismisura, passando da 135 operatori ai 723 attuali.

Un numero esorbitante se confrontato con i 60 operatori attivi in Gran Bretagna, o con i 200 in Francia.

Una proliferazione che ha creato problemi all’intero sistema dell’energia italiano, con il fallimento di alcune decine di operatori poco trasparenti o che adottavano pratiche scorrette

I casi più noti sono quelli di Gala, Eviva, Metaenergia, e molti altri che hanno lasciato “buchi” di mancati pagamenti alle società di distribuzione per diverse centinaia di milioni.

La legge sulla concorrenza aveva in sé gli anticorpi per prevenire queste distorsioni.

La normativa prevede l’istituzione di un Elenco Venditori di Elettricità (EVe) che ha lo scopo di definire i requisiti tecnici, finanziari e di onorabilità che ogni impresa deve possedere e mantenere nel tempo se vuole esercitare l’attività di vendita dell’energia.

Il fatto che non esista alcun processo di autorizzazione per l’esercizio del servizio di vendita di energia elettrica e la mancanza di specifici requisiti per operare è dunque all’origine della crescita di un mercato se non “selvaggio” quanto meno molto poco trasparente.

 

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