Pmi giapponesi a caccia di talenti italiani

Nell’anno in cui si celebrano i 150 anni di amicizia tra Italia e Giappone, la Camera di Commercio Giapponese e l’Università Ca’ Foscari siglano un accordo – attivo fino al 5 agosto del 2017 – per aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro, attraverso stage e reclutamento da parte di aziende medio piccole giapponesi attive in Italia.

Gli studenti interessati dalla partnership saranno soprattutto quelli del curriculum dedicato al Giappone, attivo all’interno del corso di laurea in Lingue, Culture e Società dell’Asia e dell’Africa mediterranea. I ragazzi iscritti a questo corso di studi sono circa trecento ogni anno e presentano elevate competenze in ambito linguistico e culturale, che acquisiscono grazie all’offerta didattica e alla possibilità di soggiornare in Giappone durante il percorso universitario. “I ragazzi di questo particolare corso di studi sanno parlare e scrivere molto bene la lingua giapponese, e conoscono anche la nostra cultura, gli usi e i costumi”, ha commentato Takeshi Yamanaka, presidente della Camera di Commercio e Industria Giapponese in Italia. “Ma questi studenti, anche possedendo grandi capacità, hanno difficoltà a trovare lavoro dopo la laurea. D’altro canto le aziende giapponesi in Italia non sanno dell’esistenza di un corso di studi di un livello così alto e men che meno dei molti studenti che sanno parlare bene il giapponese. Con un italiano che parla giapponese in azienda, il management giapponese potrebbe comunicare in Giapponese. I dipendenti interni con i clienti italiani potrebbero parlare in Italiano, la loro lingua madre. Questi sono senza dubbio delle ottime motivazioni per qualsiasi azienda Giapponese in Italia. La Camera non sarà legata direttamente ad attività didattiche, ma lo scopo iniziale è di portare a conoscenza tutti i suoi soci dell’esistenza di questo particolare corso di studi a livello universitario, e della presenza di ‘Italiani che parlano Giapponese’. Penso che, come frutto di un tale ricambio tra persone, anche gli scambi economici tra Italia e Giappone ne trarranno giovamento.”

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