Pmi in crescita quando SEO e web marketing funzionano

L’ottimizzazione per i motori di ricerca, search brand reputation e Analitycs sono argomenti al centro dell’interesse delle aziende. Btboresette ha incontrato per una breve intervista Stefano Brighenti, (nella foto) general manager di Pro Web Consulting, agenzia SEO svizzera nata nel 2009 con sede a Chiasso.

L’agenzia si compone di un team di circa 30 professionisti del Digital. “Quello che ci contraddistingue”, dice Brighenti, “è il fatto di essere un’agenzia SEO verticale: siamo specializzati in Search Engine Optimization, Web Analytics e SEO Brand Reputation, con un occhio di riguardo alla consulenza strategica e alla formazione.

Domanda. Può darci una definizione semplice di SEO? Qual è la differenza tra On-site e Off-site?
Risposta. La SEO, o ottimizzazione sui motori di ricerca, è una branca del web marketing che comprende competenze tecnico-informatiche e creative: lo scopo è aumentare la visibilità di un determinato portale nelle ricerche online, in particolare su Google. Si parla di SEO On-site quando ci si riferisce agli interventi operati sul sito stesso, per ottimizzarne contenuti, parole chiave, URL e struttura. Si definiscono di Off-site, invece, quelle attività esterne al sito che hanno la finalità di aumentarne autorevolezza e posizionamento sul web.

D. Perché la SEO è utile per le Pmi? E cos’è la Local SEO?
R. Indipendentemente dalla tipologia di business e dalle dimensioni dell’azienda, la SEO è una componente imprescindibile di ogni strategia di web marketing. Dal più celebre brand alla più piccola società, avere un sito ottimizzato per i motori di ricerca significa farsi trovare più facilmente dai propri potenziali clienti. La Local SEO è il miglioramento della presenza nelle ricerche organiche geolocalizzate, indispensabile per quelle realtà legate alla dimensione locale.

D. Cosa si intende per SEO Brand Reputation?
R. Non curarsi del proprio posizionamento o di ciò che gli utenti dicono di noi sul web è pericoloso: una cattiva reputazione sui motori di ricerca è un pessimo biglietto da visita, considerando che l’80% dei surfer, tra cui anche i potenziali buyer in un’ottica B2B, della Rete la utilizza ogni volta che necessita di opinioni su brand, prodotti e servizi. Trovare risultati negativi sulla prima pagina di Google può portare il potenziale cliente a orientare i propri acquisti verso competitor meglio recensiti e posizionati. Per questo, oltre al monitoraggio costante, esistono azioni concrete per “ripulire” le SERP e rimuovere contenuti considerati lesivi dell’immagine aziendale, basti pensare al Diritto all’Oblio che lo stesso Google mette a disposizione.

D. Come sono cambiati i clienti nell’era del digitale?
R. Il consumatore odierno, grazie al web, ha a disposizione una grandissima quantità di informazioni, che lo rendono più cauto e aumentano il suo senso critico. Questo, a maggior ragione, se si pensa che non si tratta di informazioni top-down, dall’azienda verso il consumatore, come accade ad esempio nella comunicazione televisiva. Il flusso comunicativo sul web è semmai bottom-up: gli utenti parlano tra loro, esprimono opinioni liberamente sui motori di ricerca e sui social media tramite recensioni e commenti, determinando così il successo o meno di un marchio. L’azienda in questione, però, non deve certo “subire” passivamente, basta affidarsi a professionisti del web: grazie alla SEO e al monitoraggio costante dell’Online Reputation, possiamo intervenire e difendere il nostro cliente da attacchi e critiche.

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