Piemonte: il Terzo valico prevede 60 mio di spesa max annui

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, l’assessore regionale ai Trasporti del Piemonte, Francesco Balocco, il direttore Investimenti di RFI, Aldo Isi, la presidente della Provincia di Alessandria, Rita Rossa e i rappresentanti di 11 Comuni piemontesi – Alessandria, Arquata Scrivia, Fraconalto, Novi Ligure, Bozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Tortona, Voltaggio, Carrosio, Gavi, Vignole Borbera – hanno firmato, alla presenza del commissario del Governo per il Terzo valico, Iolanda Romano, il protocollo d’intesa per valorizzare le opportunità offerte dal Terzo valico.

CHE COS’E’ IL TERZO VALICO

E’ una linea ad alta capacità, veloce, che consente di potenziare i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa. L’opera si inserisce nel corridoio Reno – Alpi, uno dei diversi corridoi della rete strategica transeuropea di trasporto (TEN-T core network) che collega le regioni europee più densamente popolate e a maggior vocazione industriale. Con il protocollo sottoscritto si punta a realizzare un progetto condiviso di sviluppo per il territorio piemontese, in grado di coniugare le caratteristiche del Terzo valico con le opportunità e i bisogni dei Comuni del Piemonte coinvolti. Il progetto dovrebbe contribuire a promuovere la crescita economica, ambientale, sociale e turistica dell’area interessata e creare nuovi posti di lavoro. Per la realizzazione degli interventi si prevede una spesa massima di 60 milioni di euro, da recuperare con le economie derivanti dalla costruzione dell’infrastruttura. Fino a un massimo del 20% del totale, potrà essere utilizzata per opere fino ad un massimo di un milione di euro per ciascun Comune firmatario; la parte restante sarà dedicata al progetto di sviluppo, la cui redazione verrà coordinata dal commissario di Governo sulla base di criteri specifici: favorire interventi che promuovano lo sviluppo economico del territorio nel suo complesso, possibilmente su scala sovracomunale; privilegiare le aree maggiormente interessate dai disagi effettivi provocati dai cantieri;
localizzare gli interventi in base a un’equa allocazione dei fondi disponibili, che tenga conto di quelli già realizzati o già oggetto di accordi.

I TEMPI DEL TERZO VALICO

Con il protocollo è stato istituito anche un tavolo tecnico fra i firmatari, che affronterà con cadenza trimestrale le criticità relative al rapporto tra la realizzazione dell’opera e il territorio, su convocazione del commissario straordinario. Il progetto sarà costruito con le istituzioni locali e con la partecipazione dei cittadini e degli stakeholder locali. Una volta terminata la condivisione del progetto di sviluppo territoriale si procederà, entro fine anno, a redigere lo studio di prefattibilità che definirà gli interventi necessari e la stima dei costi. A inizio 2017 il progetto sarà presentato ai cittadini e al Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE).

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