Per Assofermet la gestione del credito diventa
più pesante che produrre

MICHELE_CIOCCA_IMMAGINE_thumb_bigDavanti a una platea di più di 50 aziende in rappresentanza di circa il 50% della distribuzione di prodotti siderurgici in Italia si è svolto l’incontro organizzato da Assofermet – www.assofermet.it –  destinato a spiegare al mercato le novità per avere maggiore disponibilità di credito da parte degli istituti bancari, condizioni più vantaggiose da parte delle società di assicurazione del credito e creare una coscienza per una diversa gestione dei rapporti con la clientela e diminuire l’esposizione creditizia.Assofermet si sta facendo carico di sensibilizzare non solo gli operatori di rappresentanza, ma l’intero comparto della filiera siderurgica – dalle associazioni della produzione a quelle dell’utilizzo – per cercare di migliorare la gestione del credito aziendale. Nelle difficoltà attuali, il passaggio necessario è il mutamento di coscienza nella gestione dei rapporti con la clientela delle aziende utilizzatrici. Un elemento imprescindibile per far fronte alle difficoltà attuali. Non di meno per Assofermet  è necessario diminuire l’entità del capitale circolante a seguito dei lunghi tempi di pagamento concessi abitualmente alla clientela stessa, senza dimenticare l’altrettanta importante necessità di conferire certezza giuridica nei rapporti commerciali.

L’elemento chiave per ottenere maggiori facilitazioni dagli istituti bancari, oltre che dagli istituti di assicurazione del credito, è quello di adeguare ai mutamenti il proprio modo di operare e fare più attenzione alle singole gestioni contrattuali rendendole più certe attraverso la formalizzazione delle prassi consolidate nel settore, compresa la diversa gestione dei termini di pagamento. “Una prassi spontanea consolidata può diventare un “uso” formalizzabile attraverso le procedure di raccolta di “usi e consuetudini” effettuate dalle Cciaa”, ha spiegato Marco Tupponi.

“Una strada percorribile, ma bisogna cambiare cultura”, ha commentato il presidente di Assofermet, Michele Ciocca (nella foto sopra), “mentre il coordinatore dei lavori, Giuseppe Manni, presidente del Gruppo Manni Hpwww.gruppomanni.it ha ribadito che la migliore gestione dei termini di pagamento alla clientela limita l’esposizione economica delle aziende fornitrici, diminuisce la possibilità di essere coinvolti in azioni revocatorie fallimentari e, ovviamente, limita il rischio di essere esposti a insoluti, “stante il fatto che le aziende in difficoltà tendono a chiedere di allungare i termini stessi”. Lo strumento della formalizzazione delle prassi attraverso gli “Usi” recepiti dalle Camere di Commercio permette di avere ciò che effettivamente si applica quotidianamente senza necessità di interventi legislativi.

Elementi sono importanti nell’emissione di un rating aziendale. “Il rating è un’opinione sulle capacità di un soggetto di adempiere alle proprie obbligazioni finanziarie”, spiega Mauro Alfonso, “che Cerved Group emette attraverso un comitato apposito e costantemente monitorato. Ha la connotazione pubblica riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Le regole di Basilea spingono le banche a concedere crediti alle imprese che hanno un rating migliore. Banche e assicurazioni del credito vengono da una spirale di considerazioni negative sul nostro settore, ma ora sono consapevoli delle potenzialità delle aziende della filiera e sono aperte ad analizzare le valutazioni proiettate verso il futuro e non solo le analisi del passato. Quindi, una disponibilità a uscire da questa generalizzata valutazione negativa. Di questo avviso è Maurizio Faroni, direttore generale del Banco Popolare, che ha anche spiegato come i lunghi pagamenti hanno contribuito a influire negativamente sulle concessioni dei crediti. “Un mutamento in positivo può scaturire dalla certezza di relazioni tra cliente e fornitore considerando anche il fatto che una minore tempistica di pagamento rappresenta sicuramente una riduzione del circolante a rischio. Il rating monitora la solidità aziendale insieme alla frequenza dei pagamenti ed è un sistema comunque più specifico e più aperto rispetto all’analisi dei dati a consuntivo, fossero anche costituiti da movimentazioni recenti”.

Euler Hermes con Mario Cinque e Andrea Resteghini hanno evidenziato i profondi cambiamenti dell’odierna situazione che impongono cautela, anche nei confronti di aziende storiche, le cui difficoltà e ritardi spesso sono la causa più elevata dei default aziendali. I tempi rendono necessaria un’attenta gestione dei pagamenti, anche considerando che nel panorama aziendale italiano – di tutti i settori – la siderurgia è collocabile al 2° posto come frequenza e “peso” nei mancati pagamenti, pur con segnali positivi nei settori automotive, meccanica ed export. La diminuzione dell’esposizione derivante dall’elevato capitale circolante a seguito delle dilazioni concesse di certo non può che essere valutata positivamente perché c’è una disponibilità a uscire da una spirale di valutazioni negative.

Cerved ha proposto una valutazione delle aziende operata attraverso un rating più specifico ove evidenziare le importanti potenzialità delle singole aziende. Il rating è un’opinione sulle capacità di un’azienda di adempiere alle proprie obbligazioni finanziarie Un rating per il futuro, basato su una valutazione diversa, sicuramente “più qualitativa” che può essere proposto agli interlocutori delle aziende stesse. Un’apertura alle condizioni agevolate per le nostre aziende è altresì una strada percorribile tra le varie offerte proposte da Cerved.

“Siamo qui per capire come affrontare la grave situazione”, specifica il presidente Roberto Lunardi, “per confrontarci con gli altri operatori sulle opportunità e sulle normative che ci permettono di dare una direzione ai nostri specifici clienti, pur nel rispetto delle scelte individuali di ogni singola azienda”.

“In ogni caso “, conclude il coordinatore Giuseppe Manni, “c’è una situazione esterna che ci sta soverchiando. “o cambiamo mentalità ponendo attenzione al credito, o la situazione cambierà noi”.

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