Parfois sulla strada di Cinti

Parfois interessata ad acquisire Cinti, gruppo italiano leader del fast fashion calzaturiero

Le vicende del gruppo Cinti, storica realtà bolognese leader italiana del fast fashion calzaturiero, sembrano volgere a un lieto fine. L’azienda, in amministrazione straordinaria da novembre 2016 sotto la guida del Commissario Straordinario dr. Fulvio Cociani, è in vendita da aprile scorso insieme ai suoi brand Cinti e Blocco 31. All’asta ci sono anche la rete dei punti vendita, composta da 39 negozi, di cui 34 in gestione diretta e cinque in franchising, e il magazzino aziendale. All’apertura delle buste, lo scorso 12 giugno, è emersa un’offerta da parte della portoghese Parfois, società leader in Europa nella distribuzione di borse e accessori, attiva anche nella distribuzione di abbigliamento e calzature. Il gruppo conta ad oggi oltre 800 punti vendita nel mondo e circa 30 in Italia. Con questa acquisizione, la società portoghese farebbe un passo avanti verso l’obiettivo di raggiungere quota 150 negozi in Italia entro i prossimi 3-5 anni.

La cessione di Cinti – che, si ricorda, oggi è stata rinominata TB Holding ed è una società risanata e competitiva – non è stata tuttavia ancora formalizzata. All’apertura delle buste, infatti, è risultato che l’offerta presentata dalla portoghese Parfois non era del tutto conforme ai requisiti previsti dal bando. “Le difformità riguardano principalmente l’acquisto della merce in stock della TB Holding, con pagamento al momento del closing, come previsto dalla gara. – spiega il Commissario Straordinario Fulvio Cociani – La Parfois proponeva invece, nella sua offerta, di acquistare la merce in stock con contratto estimatorio della durata di 12 mesi, assicurandone però l’esclusività in alcuni outlet, per poi passare alla distribuzione in conto vendita non più in esclusiva”. Per agevolare quindi le trattative, è stata richiesta al Tribunale di Bologna – con autorizzazione del Ministero – la concessione della proroga di tre mesi del bando, così da poter finalizzare la formalizzazione degli atti propedeutici alla vendita.

“Per il futuro prossimo, – continua Cociani – si immagina quindi una gara sulla base delle condizioni poste dalla Parfois e sostanzialmente condivise dal sottoscritto, ma con le formalità del disciplinare e del bando, proprio al fine di offrire le medesime opportunità a tutti”. Il fallimento di Tb Holding pare quindi definitivamente scongiurato. Il personale secondo le previsioni sarà quasi interamente assorbito dalla nuova società: potrebbero essere a rischio solo i pochi dipendenti operativi nella sede aziendale, che non sembra essere di interesse dell’offerente, avendone già una in Italia. “Nei mesi scorsi molti potenziali acquirenti si sono avvicinati con interesse alla società, – conclude Fulvio Cociani – ma alla fine nessuno ha formalizzato la propria offerta al primo scadere del bando, alcuni perché forse non interessati al magazzino aziendale, altri per altre logiche, tra cui forse anche quelle più speculative. Contemporaneamente molti soggetti avevano ribadito in maniera formale il loro interesse a essere chiamati in caso di rilanci. Così, al secondo tentativo, si è presentata sul piatto l’offerta della portoghese Parfois, che con chiarezza e coraggio ha depositato la propria cauzione (390 mila euro), in attesa di completare l’iter per l’acquisizione di TB Holding”.

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