Paolo Galassi (A.P.I.) chiede ad Attilio Fontana (Regione Lombardia) più attenzione per le Pmi

Paolo Galassi presidente di A.P.I. (2.500 Pmi associate solo in Lombardia) chiede al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, di poter lavorare insieme per elaborare un’agenda di priorità condivisa, che fornisca alle imprese risposte immediate, che possano anche fare la traino per settori economici nazionali.

In Europa ci sono 23 milioni le piccole e medie imprese che rappresentano il 99% del totale delle aziende che impiegano il 67% dei posti di lavoro complessivi. Il 90% i queste aziende ha meno di 10 dipendenti (micro imprese). Anche in Italia il numero di Pmi con meno di 50 dipendenti è elevato infatti costituiscono oltre l’80% del totale Imprese. Sul territorio lombardo le Pmi associati A.P.I impiegano oltre 50.000 addetti, generando un giro d’affari di circa 12 miliardi di Eeuro ogni anno. È fondamentale quindi che la Regione Lombardia si concentri sul sostegno all’economia reale, scommettendo sempre di più sulla piccola e media industria manifatturiera, che ha una rilevanza strategica in termini di competitività, ricchezza e benessere sociale anche a livello Nazionale.

Le principali richieste che A.P.I. ha raccolto dagli imprenditori sono state inserite in un documento dettagliato, su cui da tempo si chiede un riscontro: accesso al credito, formazione e ricerca di figure professionali, sostegno all’innovazione, ma anche la creazione di infrastrutture fisiche e digitali adeguate. Il rischio principale è l’impossibilità di essere competitivi nei confronti delle imprese che operano in Paesi con una vera politica industriale.

“Il nostro auspicio è che la politica regionale metta al centro della propria strategia le piccole e medie industrie, vero motore della ripresa, per fare in modo che l’Italia continui a essere la seconda Nazione manifatturiera in Europa”, dice il presidente di A.P.I. Paolo Galassi. “E che tale leadership incida sulle scelte. La Lombardia ha le carte in regola per dare un segnale di slancio alla ripresa ed è per questo, che deve rappresentare un esempio virtuoso per l’intero Paese”.

Cosa chiedete al nuovo presidente della Regione Attilio Fontana?.

“Per prima cosa di mettere al centro della propria strategia le piccole e medie industrie, vero motore della ripresa, per fare in modo che l’Italia continui a essere la seconda Nazione manifatturiera in Europa. E con tale leadership incida sulle scelte. La Lombardia ha tutte le carte in regola per dare un forte segnale di ripresa ed è per questo, che deve rappresentare un esempio virtuoso per l’intero Paese. Bisogna intervenire per ottenere una reale riduzione del costo del lavoro e per garantire costi e tempi della giustizia certi per affermare la legalità e combattere la concorrenza sleale”.

Che tipo di interventi auspicate?
“Chiediamo di dare soprattutto più attenzione al comparto manifatturiero che a livello europeo è quello maggiormente penalizzato. La Lombardia deve essere in grado di poter decidere in prima persona, direttamente le proprie strategie, poter contare su una vera autonomia. Alle imprese necessita ottenere una riduzione dell’Irap, per esempio. Bisogna puntare sulla formazione per estendere l’occupazione, bisogna implementare competenze
 e professionalità con una presenza massiccia sul territorio. Bisogna alleggerire e organizzare meglio l’aspetto mobilità, le infrastrutture, che per le aziende manifatturiere sono importanti come le materie prime”.
​Quali sono le iniziative possibili che la Regione Lombardia può adottare per ridurre pressione fiscale e il costo del lavoro in maniera autonoma oltre che in sintonia con le politiche nazionali. Ma soprattutto come riuscire ad abbassare il costo dell’energia delle aziende?
“In A.P.I.abbiamo riunito le aziende che consumano di più energia in PMI Energy. Insieme acquistiamo milioni di kwatt ottenendo ottimi prezzi e servizi per energia elettrica e gas naturale.. Pensi se si riuscisse a fare a livello nazionale, come se ne avvantaggerebbe l’economia, i consumi e le tasche dei consumatori. Anche a livello finanziario l’unione fa la forza. Speriamo che con questa presidenza della Regione sia la volta che si liberi il meccanismo virtuoso delle imprese manifatturiere lombarde che producono prodotti. Si cresce solo con una vera autonomia decisionale in campo economico perchè a livello nazionale siamo ancora bloccati. Lombardia insieme a Veneto ed Emilia sono la principale area geografica manifatturiera d’Europa. Un territori che va salvaguardato.
Con la globalizzazione l’Europa deve essere unica senza disparità del costo del lavoro. L’uniformità ma non deve avere conflitto dove il costo del lavoro è diverso da Bosnia e Germania. Uniformare i passaggi per fare una vera concorrenza all’America, Cina e Russia dobbiamo togliere queste storture”.
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