Nell’anno più caldo di sempre a COP22 presentata la valutazione HCS

La protezione delle foreste pluviali del pianeta e la riduzione delle emissioni di gas serra richiedono un nuovo approccio alla valutazione delle risorse naturali a disposizione. Un passo cruciale verso la traduzione degli impegni sul cambiamento climatico presi a Parigi, durante COP21, in vere e proprie azioni concrete: HCS.

Per il raggiungimento di questo scopo, le valutazioni HCS (Alto Stock Carbonio) devono rivestire un ruolo maggiore nello sviluppo di opportunità di finanziamento al clima: attraverso una precisa stima del valore delle foreste, strettamente collegata agli obiettivi di riduzione del CO2 e di finanziamento al clima. Si tratta della proposta che Aida Greenbury, (nella foto) managing director sostenibilità del gruppo Asia Pulp & Paper e co-presidente del gruppo HCSA Steering Group, avanza alla COP22 che sta avendo luogo in questi giorni in Marocco.
HCS è un metodo di valutazione dei paesaggi naturali che distingue le aree forestali da proteggere dalle aree degradate, che permette di calcolare in maniera certa il valore generato dalla protezione dei paesaggi forestali naturali. Un fattore che consente ai potenziali investitori di capire cosa possano concretamente fare per contribuire al raggiungimento degli obiettivi posti nella lotta al cambiamento climatico. L’approccio HCS sta diventando uno standard comune: è arrivato il momento di utilizzarlo e porlo al servizio del raggiungimento dell’Accordo di Parigi.
Quale beneficio economico? Ammonta a circa 125 mila miliardi di dollari mentre i costi del non fare rimangono altissimi, come si sta sottolineando nel corso della COP22. Con il metodo proposto, non solo si fornirebbe agli investitori un valore più esatto del proprio impegno economico, ma si renderebbero più evidenti anche i ritorni attesi, di modo che essi possano decidere consapevolmente come allocare le proprie risorse. Dare un valore al paesaggio naturale aiuterebbe a creare una correlazione più stretta con l’accordo di Parigi e il finanziamento al clima.
Secondo Greenbury, metodi quali l’approccio HCS e le valutazioni HCV (Alti Valori di Conservazione), che servono a misurare il valore del Capitale Naturale, in passato hanno aiutato APP nella quantificazione oggettiva del valore delle foreste naturali nel miglioramento della produttività delle piantagioni destinate alla filiera del legno per carta. Si tratta di aspetti che sono stati inclusi da APP nei piani territoriali di gestione integrata sostenibile ad approccio graduale, i cosiddetti Integrated Sustainable Forest Management Plans (ISFMPs). “Noi di APP, qui a COP22, vogliamo lanciare il messaggio che sono proprio approcci come questo, di carattere scientifico, che permetteranno all’impegno di tradursi in azione concreta, per il raggiungimento di obiettivi quali la riduzione delle emissioni con azioni – in questo caso, il finanziamento della protezione delle foreste”.
APP parteciperà a molti appuntamenti nel corso della COP22, incluso il Global Landscapes Forum in programma il prossimo 16 novembre.

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