Mantellassi punta sulla sostenibilità

Mantellassi, azienda vitivinicola di Scansano lancia la sfida green con un focus importante sul territorio, sui cambiamenti climatici e con uno sguardo responsabile sulla sostenibilità ambientale.

Al convegno organizzato dall’azienda hanno partecipato, oltre al Presidente del Consorzio del Morellino Rossano Teglielli, relatori di grande spessore tra cui Diego Tomasi, ricercatore del Centro di Ricerca per la Viticoltura del CREA, che ha parlato degli scenari viticoli futuri legati al clima, Denis Pantini, direttore di Nomisma Agroalimentare e Wine Monitor, che è intervenuto sulla sostenibilità come leva competitiva per il vino italiano e Alessio Durazzi, direttore del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano, che ha presentato il nuovo progetto “Morellino Green” che parla dell’importanza della mobilità elettrica per rendere l’area di questa DOCG “EV Frienfly”, attraverso l’utilizzo di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, un modo per le aziende di realizzare un percorso ecologico e attento alla sostenibilità.

Una delle aziende che per prime hanno aderito a iniziative green proposte dalla scienza è proprio Fattoria Mantellassi. Quella di Fattoria Mantellassi è infatti una filosofia che crede fortemente nella qualità di ciò che produce ma anche alle tecnologie più innovative però sempre in linea con quel “cuore toscano” che accompagna il suo lavoro da oltre cinquant’anni. E’ stato proprio grazie al volere dei due fratelli Mantellassi, Giuseppe e Aleardo, la lotta determinata per ottenere, nel 1978, la DOC per il Morellino di Scansano e, in seguito, nel 2007, il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Ed è con questo “grande cuore” che l’Azienda di Magliano in Toscana ha partecipato al Convegno del 13 maggio portando la sua voglia di crescere e di sperimentare. Così, ad esempio, è nato lo straordinario Mago di 03 che, in etichetta, si legge, per gioco grafico, come “Mago di Oz”, dove quello 03 rappresenta la formula dell’ozono, grazie al quale, con un progetto studiato con l’Università di Viterbo, vengono sanate al massimo le uve che non avranno più bisogno quindi di anidride solforosa.

“Si parte dalla raccolta a mano, spiega Giuseppe Mantellassi, per proseguire poi con il passaggio delle uve in una cella frigo in ozono a 4 gradi”.

Non è che una delle tante idee “verdi” di Fattoria Mantellassi. Lo dimostra la sua adesione al sistema GreenCare, un sistema che permette di migliorare l’impatto ambientale valorizzando la competitività tra i produttori di vino. O, ancora, l’utilizzo di tappi di ultima generazione prodotti da materie prime derivate dalla canna da zucchero.

“Labor omnia vincit”, recita l’insegna dell’azienda. Ma anche l’ingegno e la buona volontà non mancano!

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