Lucca Comics and Games: pro e contro i temporary store

La cinquantesima edizione di Lucca Comic and Games che prenderà il via domani 28 ottobre dal punto di vista logistico si ricorderà per diversi motivi. Oltre che per la sua lunghezza (quest’anno viene effettuata nell’arco di cinque giorni anziché gli abituali 4), anche per la disputa tra chi è a favore e chi è contrario all’apertura di decine di temporary store nelle vie della città.

La manifestazione da sempre è una calamità per gli appassionati di fumetti, giochi e videogiochi ma anche per chi fa business vendendo tutto ciò che ha a che fare con i giochi. Lo scorso anno l’indotto è stato di 27 milioni con 225 mila ticket staccati. Senza tener conto di tutti quelli (single e famiglie) che non acquistano il biglietto e si godono lo spettacolo di una città invasa dai cosplayer, acquistando proprio nelle bancarelle all’esterno delle strutture ufficiali, tutto quello che cercano: dai fumetti ai giochi da tavola ai giochi per famiglie. E così i proprietari dei fondi sfitti (vista anche la crisi non mancano) nei cinque giorni dei Comics fanno affari d’oro con affitti che per soli 5 giorni oscillano tra i 4 mila (periferici rispetto al flusso dei visitatori) agli 11.mila (piazzati al centro o nelle vie adiacenti al flusso degli appassionati che visiterà Lucca in questi giorni). La prevendite dei biglietti: oltre 164.130 quelli “staccati” online non fa entusiasmare gli organizzatori – Renato Genovese e Emanuele Vietina – che in attesa di chi da domani acquista alle casse il ticket, sognano di superare il record di 245 mila biglietti venduti nell’edizione del 2014.

TEMPORARY STORE Sì O NO?

Il Comune è riuscito a mettere dei limiti almeno per i temporary store del settore alimentare riducendo i termini per la presentazione della Scia, e quest’anno i risultati si vedranno. Per poche attività temporanee di questo genere hanno presentato la domanda e saranno allestite all’interno della cinta muraria, in spazi presi in affitto o in sub affitto nei fondi a disposizione. Cresciuti a dismisura invece i temporary stores (una cinquantina le richieste) non alimentari legati alla manifestazione di Lucca Comics and Games: negozi che da domani al 2 novembre venderanno gadget o merce di vario genere legati al Cosplay, al fumetto, ai giochi da tavola. Un settore difficile da governare come ha spiegato l’assessore al commercio Giovanni Lemucchi, “lo si è potuto fare con i negozi che servono bevande e alimenti, per questioni d’igiene e necessità di controlli coordinati con altri enti come l’Asl. Ma tutto il resto sfugge di più al controllo dell’ente”. Basta infatti presentare l’autocertificazione per l’inizio dell’attività e la cosa è fatta. Anche all’ultimo momento. Genovese e Vietina si aspettano, e sperano, in una buona affluenza visto che l’80% del reddito derivato dalla manifestazione arriva proprio dalla vendita dei biglietti. I commercianti locali affittano bene i fondi. Gli unici a non essere proprio soddisfatti sono gli standisti che sperano in un flusso di paganti superiore di quello che invece se ne starà libero in città a godersi lo spettacolo e acquistando prodotti al di fuori della struttura.

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