L’ippodromo di Livorno va all’impresa Lauria di Grosseto

Lavori all’ippodromo di Livorno: la ditta grossetana Antonio Lauria è l’impresa capogruppo dell’Ati che si è aggiudicata la gara

Per la ditta grossetana Antonio Lauria si tratta di un’altra importante commessa. La capogruppo dell’Ati che si è aggiudicata quindi la gara sulla progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di rifunzionalizzazione dell’ippodromo Caprilli di Livorno.

Lauria è specializzata nelle costruzioni industriali e civili, nel restauro conservativo, nella ristrutturazione e messa in sicurezza d’immobili monumentali di pregio sottoposti a tutela. Vanta una comprovata esperienza in lavori complessi che richiedono un’altissima specializzazione.

L’ippodromo Caprilli, inaugurato nel 1894, ha visto il suo massimo splendore negli anni 80/90 del secolo scorso, per poi cessare la sua attività nel dicembre 2015.

Il Comune di Livorno si è posto l’obiettivo di riaprire la struttura questa estate, con l’organizzazione di sei corse.

I lavori, pertanto, sono tutti finalizzati all’imminente riapertura, per garantire l’accessibilità del pubblico e lo svolgimento delle corse dei cavalli già programmate per l’estate.

Antonio Lauria, titolare della ditta Antonio Lauria

“Il progetto prevede la sistemazione del verde del parco intorno al centro ippico e della pista. I lavori sono in Og2, quindi su fabbricati sottoposti a tutela. Tutti gli interventi sugli immobili, comprese le finiture e la tinteggiatura, saranno eseguite nel rispetto delle forme e dei materiali utilizzati in origine. Questo per non alterare le caratteristiche di questo centro, che rappresentava una delle strutture più all’avanguardia in Italia. E senza dubbio tra le più particolari, trovandosi sul lungomare. Stessa cosa per quanto riguarda gli interventi che interessano le aree esterne a verde.  Interveniamo mantenendo l’aspetto originario. Vogliamo ristabilire l’integrità funzionale del centro ippico, di riqualificarlo e metterlo in sicurezza, senza compromettere la sua funzione di testimonianza storica.”

 

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