Tensioni in Turchia: impatto sull’economia
e sui mercati valutari

Senza-titolo-2di Sarah Yates, vice president -global FX strategist di J.P. Morgan Private Bank. Non abbiamo consigliato di mantenere posizioni sulla Nuova Lira turca a causa della decisione della banca centrale di mantenere il tasso di cambio effettivo reale (REER) sotto il livello chiave di 1,20. I tassi di cambio effettivi reali si apprezzano se la valuta si apprezza e/o l’inflazione sale. Il fatto che la Turchia abbia un’inflazione alta rispetto ai suoi partner commerciali, implica che il tasso di cambio debba deprezzarsi per mantenere la valuta stabile in termini reali. Di conseguenza, non siamo stati sorpresi dagli aggressivi tagli dei tassi o dalla sottoperformance della valuta visto che la banca centrale ha cercato di abbassare il tasso reale. Tuttavia, i recenti movimenti della Nuova Lira turca sono stati guidati da altri fattori. Inizialmente, il sell off è stato spinto dall’andamento del dollaro americano che ha messo sotto pressione tutte la valute dei mercati emergenti. L’aumento delle tensioni geopolitiche ha anche pesato sulla moneta all’inizio della settimana. Il venerdì, però, si è concluso con una nota più ottimista. In primo luogo, la pubblicazione di Non Farm Payrolls poco spettacolari non ha dato al mercato alcun motivo per temere un imminente tapering (e una ritirata dai mercati valutari dei Paesi Emergenti). In secondo luogo, le ultime notizie di venerdì indicavano che il Primo Ministro (Erdogan) era pronto ad “ascoltare le richieste dei manifestanti anti-governativi”.

Senza sorprese derivanti dai dati degli Stati Uniti e una nuova escalation di tensioni interne in Turchia, una ripresa della Nuova Lira turca potrebbe reggere nel breve termine. Tuttavia, in questa affermazione bisogna considerare una serie di “se”. Sul lungo termine, l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA metteranno a dura prova la Nuova Lira turca.

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