Le truffe passano anche per i canali online

Dal 18 al 23 settembre 2013 torna la settimana della moda a Milano, la più prestigiosa manifestazione del mondo dedicata alle collezioni prêt-à-porter della primavera/estate 2014.A breve gli amanti della moda si metteranno alla ricerca delle nuove collezioni e sicuramente i canali online saranno percorsi privilegiati per coloro che desiderano godere di sconti o semplicemente sono alla ricerca di pezzi “introvabili”. Markmonitor allerta i consumatori circa i possibili rischi di un acquisto indesiderato. Il pericolo principale è quello di trovarsi tra le mani una borsa, un abito o delle scarpe che non corrispondono al brand desiderato, ma ne sono una semplice riproduzione, con la conseguente amara delusione per un acquisto sbagliato.

Secondo l’ultimo Shopping Report di MarkMonitor, uno studio sull’e-commerce e sulle merci contraffatte che si concentra proprio sui brand di lusso, fra i cacciatori di offerte negli Stati Uniti e in Europa uno su cinque acquista erroneamente su siti di e-commerce che vendono prodotti contraffatti, mentre ricerca offerte on-line.

Molte merci contraffatte hanno un prezzo spesso scontato al 25-50% sul prezzo di listino, sconto paragonabile a quello di fine stagione o al “fuori tutto”, ingannando il cliente che reputa il prezzo plausibile. Questi prezzi fanno si che i cacciatori di saldi credano di ottenere un buon affare sullamerce legale, soprattutto se abbinati alla crescente tendenza dei siti non autorizzati a utilizzare le campagne di marketing e le fotografie dei brandufficiali.

L’altra faccia della medaglia di questo problema è la perdita di business e credibilità per i brand. I professionisti del crimine online agiscono infatti facendo uso fraudolento dei brand su Internet. L’elenco degli abusi è vasto: dallo scamming alle vendite contraffatte in canali non autorizzati fino al mercato grigio, la falsa associazione, il cybersquatting e molte altri ancora. Il risultato? Il ritorno sull’investimento marketing per queste aziende sarà negativo. Miliardi di fatturato andranno persi. I legittimi titolari dei marchi vedranno aumentare i costi di garanzia, assistenza e altro. E, se ignorati, basteranno pochi attacchi online per rovinare per sempre l’integrità di un marchio.

Proprio per questo alcuni fra i brand più noti come Furla e Cambridge Satchel si sono rivolti a MarkMonitor, impostando unastrategia che protegga il marchio online e il consumatore.

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