Ecco le Pmi che vogliono il marketplace lending

BorsadelCredito.it ha analizzato un campione di 1.956 micro e piccole imprese sulle oltre 7 mila che da ottobre 2015 a dicembre 2016 si sono iscritte al portale. Il 56% delle Pmi studiate chiede un prestito ai fini di investimento e solo il 38% per coprire esigenze di cassa. Il 90% è costituito da imprese con fatturato entro i 2 mln, il 9% tra i 2 e i 10 mln e solo l’1% oltre i 10 mln.

Otre il 90% delle Pmi non ha in curriculum alcun evento negativo. Il 28,17% delle richieste deriva dal comparto dei servizi, segue il commercio al dettaglio (23,52%), all’ingrosso (12,58%) e l’industria (15,54%). Il 40% delle PMI ha sede nel Nord Italia, circa il 20% al Centro e un altro 40% al Sud. In termini di digitalizzazione, il 70% non ha alcuna presenza sul web, il 65% non ha un sito web e il 71% non ha pagine social. BorsadelCredito.it si conferma come leader del prestito p2p con un valore cumulato di 7 mln di euro di prestiti erogati nel 2016 (in crescita di 1mln mese su mese) e un rendimento per i prestatori che si attesta intorno al 5,61%

Le imprese che si rivolgono a BorsadelCredito.it sono solide e micro. Sono le due principali caratteristiche dei richiedenti credito alla prima piattaforma italiana di marketplace lending per Pmi. Micro perché per la stragrande maggioranza il fatturato è inferiore ai 2 milioni di euro, limite che definisce la categoria secondo la Commissione Europea. Solide perché 9 su 10 sono realtà senza precedenti in termini di debiti non onorati o protesti o altre situazioni pregiudizievoli anche meno gravi. Se si guarda alla composizione settoriale, si evince che il comparto che la fa da padrone nelle richieste di prestiti è quello dei servizi, con una percentuale del 28,17%; segue il commercio al dettaglio (23,52%) e all’ingrosso (12,58%) e l’industria (15,54%). Quanto alla distribuzione geografica, circa l’80% è equamente diviso tra Nord e Sud, mentre al centro Italia risiede il 18% delle imprese del campione. Ancora, oltre il 50% ha la struttura giuridica di società di capitali (in cui ricade anche la nuova formula della srls), mentre le ditte individuali hanno una frazione del 30% e le società di persone sono il 15%. Dal punto di vista dimensionale, la maggioranza schiacciante (il 90%) è costituita da imprese con fatturato fino ai 2 milioni, il 9% ha un fatturato tra i 2 e i 10 milioni e il resto (solo l’1%) lo supera. L’analisi andamentale mostra, ancora, che le Pmi che non hanno in curriculum alcun evento negativo sono oltre il 90% – tra di esse sono incluse anche le aziende che non hanno avuto alcun rapporto bancario. Solo il 10% dunque ha un evento negativo, grave o non grave, che va da casi di sconfini sugli affidamenti fino a eventi che rendono le aziende eccessivamente rischiose come insolvenze nei pagamenti o protesti.

Che le piccolissime siano sane e in qualche misura finanzino l’economia e le colleghe medie e medio-grandi lo dimostrano anche altre fonti, come per esempio Cerved, che rileva, su un campione molto più ampio come i tempi di pagamento siano decisamente più corti per le microimprese che per le altre categorie. Le microimprese pagano i loro debiti 25 giorni prima delle grandi imprese e dieci giorni prima delle Pmi. Un fenomeno su cui pesano soprattutto termini in fattura più stringenti, dovuti al minore potere negoziale.

E torniamo sui richiedenti di BorsadelCredito.it. Un altro dato interessante è la motivazione della richiesta di prestiti, che sono in prevalenza per investimenti ed esigenze di liquidità ma con una proporzione invertita rispetto a quella rilevata da Bankitalia per cui la liquidità è preponderante. Nel marketplace lending il 56% delle imprese si rivolge per investimento e il 38% per esigenze di cassa. Se ne può dedurre che si tratti dunque di imprese proattive e più smart rispetto a quelle che si rivolgono alla banca. Imprese che con i prestiti vogliono crescere e migliorare e non soltanto far fronte alla spesa corrente.

Infine, un elemento negativo che accomuna le microimprese del marketplace lending è la scarsa digitalizzazione. Almeno il 70% non ha alcuna presenza sul web. In particolare, il 65% non ha un sito web, il 71% non ha pagine social e il 73% non è segnalata su Maps. Un minus perché è uno dei criteri di selezione qualitativi che usa BorsadelCredito.it per la selezione di coloro che otterranno un prestito è proprio la presenza in rete, elemento segnaletico di trasparenza. Anche considerando che nella maggior parte, come abbiamo visto, si tratta di aziende di servizi e commerciali che della comunicazione via web hanno necessità. E di più se vogliono avvalersi del Fintech

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