La risposta alla crisi? A sud del Sud

“Il Sud Mediterraneo è una nuova frontiera per le imprese italiane e rappresenta una sfida positiva per l’economia del nostro Paese e del Mezzogiorno in particolare”. Ne è convinto Marco Zigon, presidente del Gruppo Getra S.p.A., opinion leader della tavola rotonda di chiusura del convegno firmato da Srm, Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, che si è svolto a Napoli. La risposta alla crisi è al sud del sud d’Italia, come dimostrano i dati presentati durante l’incontro. “Nel 2007″, ha spiegato l’ingegnere Zigon, ” il flusso annuo di investimenti diretti dell’Italia all’estero è raddoppiato, salendo da 64,9 miliardi di euro rispetto ai 33,5 del 2006. Già nel 2008 in 9 paesi della sponda Sud (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele, Giordania, Libano e Siria) l’Italia ha esportato più di 3 volte il valore delle vendite, comunque anch’esse in ascesa, dei prodotti nazionali in Cina. L’Africa è considerata il continente del sottosviluppo, ma è più ricca dell’India sulla base del reddito nazionale lordo pro capite e almeno una dozzina di Paesi africani hanno un reddito loro pro capite superiore a quello della Cina. Entro la metà del secolo si stima una crescita di altri 900 milioni di persone (mentre in Europa ci sarà una riduzione di 60 milioni). Ad oggi oltre 220 milioni di africani vivono in regioni in cui il Pil cresce più del 6%”.

Futuro roseo e presente a tinte fosche. Infatti, se L’Italia ha superato con 57,7 miliardi di euro Germania e Francia – come primo partner commerciale dell’Area Med – e conferma la propria leadership anche nelle proiezioni al 2014, che vedono crescere gli scambi commerciali italiani fino a 74 miliardi di euro (+28% sul 2011), “esistono criticità tutte italiane”, sostiene Zigon, “su cui occorre intervenire concretamente e tempestivamente. Se escludiamo prodotti energetici e petroliferi, il nostro Paese slitta al terzo posto (36,9 miliardi di euro) cedendo il passo alla Germania, prima in graduatoria per interscambio manifatturiero (50,4 miliardi). Segno che il nostro Paese tarda a fare sistema per aggredire in maniera più strutturata mercati in forte espansione”.

Sugli scenari dell’energia, Zigon ha proseguito: “Autorevoli stime affermano che al 2030 la capacità addizionale richiesta dai Paesi del South Med potrebbe comportare investimenti pari a 320 miliardi di euro, di cui circa la metà in fonti rinnovabili. L’Osservatorio Mediterraneo ISPI stima che entro il 2050 l’area Sud Med potrebbe aver bisogno di una quantità di energia quasi equivalente alle richieste attuali dell’intera Europa. Si tratta di flussi di energia di cui l’Europa ha bisogno in misura cruciale. L’Europa deve contemperare l’esigenza di crescita dei consumi e compatibilità ambientale, ridurre la produzione di C02, puntare su rinnovabili ed efficienza energetica se vuole vincere la sfida dei parametri 20-20-20. E cioè: ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, portare al 20% il risparmio energetico il tutto entro il 2020. Tutto ciò sarà possibile solo a patto di entrare pienamente nell’era delle reti interconnesse e intelligenti, sia dentro che oltre i confini della geopolitica tradizionale”.

Marco Zigon, laureato in Ingegneria Elettrotecnica al Politecnico dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, è presidente del Gruppo Getra – www.GETRA.it – e della Matching Energies Foundation. La storia della Getra – cinque società e 2 stabilimenti in Italia (250 dipendenti) – è strettamente legata alla famiglia Zigon, anzitutto all’arrivo a Napoli, negli anni trenta, dell’ingegner Giuseppe Zigon senior, nonno di Marco. Nel dopoguerra, con la nascita di un’impresa propria, si ha il vero e proprio avvio dell’attività imprenditoriale di Getra, alla cui guida Marco Zigon è stato chiamato nel 1988. A partire dagli anni Novanta l’azienda ha conseguito una posizione leader, in Italia e in Europa, nel comparto elettrotecnico, mettendo a frutto competenze ed esperienze nel campo delle costruzioni elettromeccaniche maturate dal gruppo in sessant’anni di attività. Al 2009 risale la trasformazione della Getra Spa in Holding, cui oggi fanno capo cinque società in Italia e tre branch all’estero. Sposato con Antonella D’Amore, ha tre figlie, di cui una – la primogenita, laurea in Giurisprudenza con specializzazione in diritto internazionale – già inserita nei ranghi aziendali come quarta generazione Zigon dedica all’azienda gran parte delle proprie energie, ma riserva da tempo grande attenzione ai problemi connessi al fare impresa nel Mezzogiorno d’Italia: temi su cui oggi è attiva la Fondazione Matching Energies, nata per impulso della famiglia Zigon.

Zigon è stato vice presidente dell’Unione industriali di Napoli tra il 1994 e il 1998, poi vice presidente vicario dal 1997 al 1999. Attualmente è membro del Consiglio di reggenza della Banca d’Italia – sede di Napoli Getra è un gruppo industriale leader nella produzione di trasformatori elettrici di grande potenza, di distribuzione e di componenti e sistemi per la produzione, trasmissione, distribuzione dell’energia elettrica. L’azienda è oggi partner dei principali contractor e utility operanti nel settore della produzione, trasmissione e distribuzione elettrica in Italia, Europa, Continente africano e Medio Oriente.

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