La Merkel introduce quota di genere dei CDA delle aziende

Dopo mesi di negoziati la Grosse Koalition ha raggiunto un accordo sulle quote di genere obbligatorie nei consigli di amministrazione delle aziende tedesche.

Si tratta di una svolta storica, destinata a cambiare il volto del capitalismo renano, da sempre a dominanza maschile.

Nei CdA delle imprese private quotate in Borsa con più di tre componenti, in futuro ci dovrà essere almeno una donna.

Mentre in tutte le organizzazioni e aziende a partecipazione pubblica la presenza femminile negli organismi di controllo (Consiglio di sorveglianza) dovrà essere minimo del 30%.

Ci sarà una quota di genere obbligatoria, ancora da definire, anche nei CdA.

La presenza obbligatoria di donne nel vertice operativo verrà introdotta anche nelle società di diritto pubblico come Casse mutue, Agenzie federali e Casse di risparmio, cioè l’asse portante del sistema-Germania.

Questa importante novità arriva nel quindicesimo anno di reggenza di Angela Merkel.

Dallo scetticismo dei primi anni della Cencelliera al governo della Germania si è passato allo scorso luglio quando al Bundestag, durante l’ora delle domande al governo, la cancelliera ha reso pubblica la sua simpatia per la proposta dei due parlamentari socialdemocratici Lambrecht e Giffey.

«Non ha senso che ci siano ancora aziende tedesche quotate in Borsa dove non c’è una sola donna nel consiglio di amministrazione».

È stata la svolta decisiva.  Angela Merkel ha quindi appoggiato la ministra Giffey e si è data da fare per trovare sponde all’interno della Cdu-Csu.

All’inizio di novembre, anche il potente premier della Baviera, Markus Söder, si è detto favorevole alle quote di genere.

Utile anche la mobilitazione di alcune celebrità come l’attrice Maria Fürtwangler, la scrittrice Nora Bossong e l’ex calciatrice Katja Kraus, che in ottobre hanno organizzato un’azione a Berlino.

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