La Bce sente puzza di bruciato. E la Borsa va giù

In merito alla richiesta pervenuta in data odierna da Consob di commentare le recenti notizie di stampa concernenti l’interessamento della Bce in merito agli alti livelli di Non Performing Loans detenuti dagli istituti di credito europei, il Gruppo Credem precisa in una nota che la qualità del credito del Gruppo Credem è sempre stata a livelli di eccellenza.

Al 30 settembre 2015 l’Istituto presentava un’incidenza delle sofferenze nette su impieghi netti a 1,69%, rispetto al 4,84% del sistema(1) ed un’incidenza delle sofferenze lorde su impieghi lordi al 4,1% rispetto al 10,5% del sistema(1). Alla stessa data l’incidenza del totale crediti problematici netti su impieghi netti per il Gruppo era pari al 3,8% rispetto al 14,3% della media delle principali banche commerciali Italiane(2);

CREDEM DICHIARA LA SUA PIENA FORMA

Secondo il presidente dell’Istituto, Giorgio Ferrari, a oggi il Gruppo non ha ricevuto richieste specifiche sul tema da parte dell’Autorità di Vigilanza: in occasione dell’attività di ”Asset Quality Review” (AQR), condotta nel 2014, con riferimento agli accantonamenti determinati su singole esposizioni creditizie, nel complesso, non erano stati rilevati disallineamenti rispetto ai processi valutativi adottati dal Gruppo Credem.

Anche a seguito del processo di revisione prudenziale (SREP), comunicato da Banca d’Italia il 24 dicembre 2015, la qualità e solidità del Gruppo sono state ulteriormente attestate, con un CET1 Ratio richiesto pari al 7%, ampiamente superato dal CET1 Ratio(3) registrato dal Gruppo a fine settembre e pari al 13,64%.
I livelli minimi comunicati di Tier1 Ratio e Total Capital Ratio sono pari rispettivamente all’8,5% e al 10,5% a fronte del 13,64% e del 14,92% registrati dal Gruppo al 30 settembre 2015.

Note:

(1) Fonte ABI Monthlly Outlook – Economia e Mercati Finanziari-Creditizi Novembre 2015 – Sintesi: https://www.abi.it/DOC_Mercati/Analisi/Scenario-e-previsioni/ABI-Monthly-outlook/Sintesi_AMO_novembre2015.pdf

(2) Media semplice del panel composto dai seguenti gruppi bancari: Unicredit, Intesa SanPaolo, Banca Monte dei Paschi, Banco Popolare, UBI, BPER, Popolare di Milano, Carige, Veneto Banca, Credito Valtellinese, Popolare di Sondrio, Banco Desio:

(3) Dato “phased-in”; in base alle disposizioni dettate dagli articoli 11, paragrafi 2 e 3, e 13, paragrafo 2, del Regolamento CRR, le banche controllate da una “società di partecipazione finanziaria madre” sono tenute a rispettare i requisiti stabiliti dal predetto regolamento sulla base della situazione consolidata della società di partecipazione finanziaria medesima. Tali disposizioni hanno pertanto reso necessaria la modifica del perimetro di consolidamento del Gruppo ai fini della vigilanza prudenziale, portando a calcolare i ratio patrimoniali a livello di Credemholding, società controllante al 76,87% di Credem Spa. Ai sensi del regolamento (UE) n.575/2013 (CRR), art.26, comma 2, la quota dell’utile netto del 3° trimestre, al netto della quota destinabile ai dividendi, non è stata inserita nel calcolo dei Fondi Propri in quanto il Resoconto Intermedio sulla Gestione al 30 settembre 2015 non è stato assoggettato a revisione contabile (è stata invece computata nel calcolo dei Fondi Propri la quota dell’utile al 30 giugno 2015, al netto.

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