Italia e Armenia sempre più vicine con Sace

Sace (Gruppo Cassa depositi e prestiti) e Eiaa (Export Insurance Agency of Armenia) hanno stretto un accordo di collaborazione finalizzato ad ampliare le opportunità di business tra Italia e Armenia.

Nell’ambito dell’accordo, le due società di credito all’esportazione si impegnano a promuovere e sviluppare il commercio e gli investimenti tra i due Paesi attraverso l’individuazione di progetti di comune interesse, lo scambio di informazioni e la condivisione di best practices, inclusa la possibilità di avvalersi di servizi di advisory e assistenza tecnica per supportare le Pmi nello sviluppo di progetti integrati di filiera in settori chiave per le economie dei due Paesi. “Questa intesa ci consente di supportare attivamente i rapporti economico-commerciali tra Italia e Armenia, per contribuire all’identificazione di nuove opportunità cross-border per le nostre imprese” – ha dichiarato Michal Ron, managing director International Business di Sace . “Il protocollo d’intesa con Sace ci consentirà di agire in un ambiente dinamico per promuovere le relazioni commerciali tra Armenia e Italia. Con un’economia aperta e un business climate favorevole agli investimenti esteri, l’Armenia offre imparagonabili opportunità alle imprese italiane, consentendo l’accesso anche ai mercati dell’Eurasian Economic Union e dell’Iran. EIAA agirà come un catalizzatore di informazioni e transazioni per facilitare il più possibile il business tra i due Paesi”, ha aggiunto Vazgen Abgaryan, direttore esecutivo di EIAA . L’Armenia rappresenta oggi una delle economie più dinamiche dell’area caucasica con un tasso di crescita del Pil che supera il 4% e un business climate in costante miglioramento grazie alle misure di consolidamento economico messe in campo. L’Italia è il secondo esportatore europeo nel Paese dopo la Germania, con 108 milioni di euro di beni venduti nel 2015, soprattutto nel settore tessile e della meccanica strumentale. Interessanti opportunità e ambiti di cooperazione per il futuro sono presenti soprattutto nei settori petrolchimico, delle infrastrutture (autostradale e ferroviario), ma anche nel tessile e abbigliamento, agroalimentare e farmaceutico.

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