Il danno erariale del gioco illegale

Più di 2 mila controlli per oltre 400 violazioni: è il bilancio dell’operazione della Guardia di Finanza su giochi e scommesse illegali, portato avanti sul tutto il territorio nazionale. “Ma dobbiamo ancora quantificare il volume d’affari complessivo”, dice il maggiore della Guardia di Finanza Cosmo Virgilio.

“Per il conteggio ci vorranno settimane, vista la portata dell’operazione. All’intervento immediato seguiranno le contestazioni tributarie in relazione alle infrazioni commesse e al giro d’affari; il calcolo verrà effettuato tramite applicativi e software in collaborazione con i Monopoli di Stato”. Probabilmente la gran parte del volume complessivo arriverà dagli apparecchi da intrattenimento: “Sono loro a raccogliere di più nel mercato legale, circa 45 miliardi su 80 e dunque è presumibile che sia così anche nel ’sottobosco’ illegale”. Nel mirino delle Fiamme Gialle sono finite irregolarità di provenienza diversa: “In alcuni casi i centri erano totalmente abusivi, come nel caso dell’associazione culturale. In altri si trattava di punti di commercializzazione – autorizzati solo a vendere ricariche per scommesse online e a diffondere materiale informativo – che accettavano anche scommesse. In altri ancora, soprattutto nel periodo delle Olimpiadi, erano centri che ’deviavano’ il gioco su siti oscurati dai Monopoli di Stato”. Lo spessore dell’operazione, portato avanti da Padova a Bari, passando per Roma, ha una base tecnologica molto precisa: “Facciamo abitualmente controlli con le pattuglie. Abbiamo messo a punto un applicativo, una banca dati per interventi mirati. Per gli apparecchi da intrattenimento, ad esempio, abbiamo accesso tramite i Monopoli a tutte le slot collegate in rete. Possiamo verificare le giocate di ognuna e verificare se c’è uno scostamento tra le giocate di quel singolo apparecchio e la media per quella provincia. Il fatto che su 2 mila controlli circa il 20% sia risultato irregolare non è un caso: sapevamo dove andare e cosa aspettarci”. Le imprese specializzate nel settore scommesse e gioco in Italia sono poco meno di 6.700, tra sedi e unità locali. Le imprese dedicate al gioco, secondo Agipronews, nel 2011 sono cresciute del 32,9%. Le attività legate alle lotterie e alle scommesse sono passate da 2.988 a 3.229 in un anno (+8,1%) e con il raddoppio delle ricevitorie  arrivano a 2.418 i luoghi adibiti al gioco del Lotto, Superenalotto e Totocalcio. Sono cresciute del 70% in un anno le imprese che gestiscono gli apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone. Tra le crescite più significative del settore in generale il Lazio con +42,9% e la Lombardia (+40,2%). La Campania guida la classifica nazionale con 1.077 attività dedicate al gioco, il 16,2% del totale italiano, +21,7% in un anno. Seguono Lombardia (854, 12,8%) e Lazio (759, 11,4%). Tra le province prima è Napoli con 648 attività (9,7% nazionale), seguita da Roma (587, 8,8%), Milano (353, 5,3%) e Bari (296, 4,4%).

Share

Lascia un commento

Top