Il Cfo si fa agile: l’esperienza di Valerio Vimercati

Care aziende avete mai pensato di collaborare con un CFO esterno all’azienda?

Risposta: no.

Replica: finora vi è andata bene.

La pandemia sta fiaccando il vostro business e, più probabile, il business dei vostri clienti e dei vostri fornitori.

Più del 32% delle aziende non sanno gestire un pesante calo di liquidità

Lo Chief Financial Officer non è più una figura utile solo per le grandi aziende, è necessaria anche nelle Pmi.

Mai come in questo momento le aziende hanno bisogno di avere una professionalità che li aiuti a capire come sviluppare il proprio business pur stando in una situazione in cui la liquidità è scarsa.

I dati di Istat sono chiari: l’emergenza sanitaria da Covid 19 ha creato un calo del fatturato tra giugno e ottobre 2020 (sul 2019) del 68,4%.

Il 37,5% delle Pmi ha chiesto un sostegno pubblico

Una figura professionale capace di mettere le Pmi nelle condizioni di riorganizzare le attività in funzione della pandemia è il Cfo.

Un professionista che mette insieme la parte amministrativa, finanziaria e del controllo di gestione.

Deve avere una preparazione che comprende una grande capacità di analisi e di vision delle varie particelle che compongono un’azienda e del mercato di riferimento.

Valerio Vimercati amministratore di Ratinglab www.valeriovimercati.it, che ha fatto dei numeri il suo lavoro.

Con 20 anni di esperienza è diventato il “pronto intervento” delle piccole e medie imprese in questo periodo.

I vantaggi per l’azienda

Dal Cfo agile escono delle soluzioni, quelle che mettono l’azienda in condizione di avere più liquidità, trovare gli strumenti finanziari vantaggiosi.

Ci vuole fare un recente esempio di un vostro intervento?

“Il settore piscine è uno di quelli maggiormente colpiti. Un cliente che gestisce le piscine, con costi fissi elevati era in perdita.

Abbiamo esaminato i costi minimi da sostenere per mandare avanti l’attività, seguita da una pianificazione finanziaria per evidenziare gli incassi e le loro aspettative future.

Abbiamo creato un business plan prospettico per dimostrare la capacità dell’azienda di far fronte ai vari impegni.

Seguito da una definizione di un mix di risorse attivabili: sistema bancario, l’istituto di credito sportivo, prestito obbligazionario.

Abbiamo predisposto i documenti per formalizzare le richieste per ciascuna risorsa finanziaria attivabile”.

Risultato?

“L’uso di software proprietari che utilizzano i big data e l’intelligenza artificiale ci ha permesso di essere molto precisi nelle valutazioni che si sono tradotte in indicazioni strategicamente rilevanti per l’azienda.”

Che benefici hanno le aziende a esternalizzare questa figura professionale?

“Stiamo vivendo una fase di transizione. Storicamente le aziende gestivano internamente tutte le funzioni; gli unici partner esterni erano Commercialista ed Avvocato.

Negli ultimi anni, complice l’iper specializzazione, la necessità di essere tempestivi sul mercato e l’incremento della competitività sempre più processi vengono affidati all’esterno.

Credo che le prime figure professionali entrate in azienda siano state di marketing e comunicazione in particolar modo con l’avvento di Internet, l’indicizzazione sui motori di ricerca e l’utilizzo sempre più crescente dei social.

Immediatamente dopo ho riscontrato una crescita dei servizi It in outsourcing; probabilmente come diretta conseguenza del punto precedente.

In parallelo è aumentata l’attività esterna di facility management probabilmente per il miglioramento delle condizioni economiche rispetto all’avere figure interne oltre che per ottenere condizioni economiche migliori.

Nel recente periodo è aumentata sensibilmente l’attività del controller di gestione ed immediatamente a ruota quella di figure come le nostre.

Nel primo caso reputo che il fattore scatenante sia l’efficientamento sia in termini di contenimento degli sprechi che per la maggiore produttività”

Al gruppo di professionisti guidato da Valerio Vimercati nell’ultimo anno si sono rivolte aziende grandi e piccole interessate a:

• ottenere un ridimensionamento delle condizioni economiche,
• verificare la rispondenza delle tipologie di linee attivabili sulle necessità specifiche aziendali,
• valutare il break even point,
• valutare strumenti alternativi al sistema bancario
• ristrutturare il debito
• sopperire alla sempre maggior richiesta di documenti e di analisi puntuali,
• effettuare analisi forward looking con predisposizione di budget e business plan prospettici,
• svolgere funzioni da Rating Advisory
• calcolare ed efficientare il DSCR (Debt service coverage ratio)

Da quando si affidano a questa struttura molte aziende investono molto meno tempo e molte meno energie in gestione dei clienti, dei fornitori (per la parte incassi e pagamenti), nella gestione dei rapporti con gli istituti di credito e che si sentono più sereni nel valutare nuovi investimenti e opportunità di nuovi business.

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