Il cartone ondulato aiuta la logistica italiana

Cartone ondulato: un comparto fondamentale per la logistica italiana, in grado di reggere meglio di altri settori alla crisi economica e dei consumi

 

GIFCO, il Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato, ha presentato il bilancio dell’attività 2012 nel corso del convegno nazionale che si è tenuto a Baveno (Vb) il 17 e 18 maggio

 

Nel 2012, degli oltre 6 miliardi di metri quadri di cartone ondulato prodotti complessivamente in Italia, 5.507.128.000 metri quadri sono stati prodotti dalle aziende associate a GIFCO, che hanno risposto meglio degli “outsider” alla flessione della domanda di beni e consumi, facendo del gruppo il secondo produttore europeo di cartone ondulato

 

 

Robusto, duttile ed ecosostenibile, il cartone ondulato ricopre un ruolo fondamentale nei meccanismi della logistica italiana. Ogni anno, con questo materiale, in Italia vengono prodotte circa 3,5 milioni di tonnellate di imballaggi, ovvero oltre 6 miliardi di metri quadri di superficie, per un comparto che si conferma come un settore fondamentale per l’industria manifatturiera del nostro Paese.

A fornire questi dati è GIFCO, il Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato, facente parte di Assografici e del sistema Confindustria, che venerdì 17 e sabato 18 maggio ha dato appuntamento a tutti i suoi associati a Baveno, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, per il convegno annuale e per presentare il bilancio e il resoconto delle attività svolte nel 2012.

 

Al Grand Hotel Dino, sul Lago Maggiore, si sono incontrati i produttori italiani di packaging in cartone ondulato per fare il punto sullo stato di salute del comparto, a fronte di un momento storico particolare per il nostro Paese, in cui la crisi economica e dei consumi continua a ripercuotersi in maniera negativa su tutto il sistema produttivo italiano.

Erano presenti oltre 150 partecipanti, a rappresentanza di tutto il comparto produttivo, tra cui alcune aziende leader di settore.

 

Meno merci e quindi meno imballaggi: è questa la fotografia che salta subito all’occhio andando ad analizzare i dati di bilancio dell’intera industria del packaging italiana, e questo fenomeno negativo riguarda un po’ tutte le filiere dell’imballaggio, alcune delle quali risultano più colpite di altre.

Oltre alla crisi dei consumi, a pesare negativamente sul sistema produttivo è anche l’aumento del costo della materia prima, in special modo della carta, che ad oggi non si è ancora arrestato – creando una forte tensione sul mercato degli imballaggi – e che sembra destinato a perdurare nel tempo. In meno di un anno la carta ha consolidato incrementi di prezzo che sfiorano il 20%. Il settore ha quindi la necessità di un consistente recupero dal mercato del maggior costo.

 

Tuttavia il settore dell’ondulato sembra reagire meglio di altri comparti dell’industria italiana, reggendo in modo migliore alla flessione della domanda di beni e consumi.

Per la seconda volta in quattro anni, infatti, la produzione di imballaggi in cartone ondulato registra performance migliori rispetto ad altre filiere, perdendo solo qualche punto percentuale: nel 2012, secondo i dati GIFCO, in Italia sono stati prodotti precisamente 6.150.326.000 metri quadri di cartone ondulato, con una flessione rispetto all’anno precedente di 3,31 punti percentuali. La produzione in peso è stata pari a 3.472.557 tonnellate (-3,9%).

 

Di questi oltre 6 miliardi di metri quadri di ondulato prodotti, 5.507.128.000 metri quadri sono stati prodotti dalle aziende associate a GIFCO, pari a un peso di 3.147.951 tonnellate, con una flessione rispetto all’anno precedente del 3,3%. Dai dati emerge che gli iscritti a GIFCO hanno limitato meglio le perdite del 2012 rispetto alle aziende non associate, che hanno registrato invece una flessione dell’8,4%.

Nel 2012 GIFCO si conferma così, come associazione, il secondo produttore di cartone ondulato a livello europeo.

 

“Negli anni passati abbiamo provato a ipotizzare quando il settore sarebbe potuto tornare ai livelli pre-crisi – dichiara il presidente di Gifco, Piero Attoma – Se nel 2010 eravamo arrivati a poche migliaia di metri quadri dall’ottenere livelli simili, il 2011 prima e il 2012 dopo hanno raffreddato le speranze delle aziende, che hanno visto nuovamente allontanarsi il traguardo dei 6,5 miliardi di metri quadri di produzione nazionale. Tuttavia il nostro comparto continua a reggere meglio di altri, e non solo. I dati del primo quadrimestre del 2013 hanno un segno appena negativo, non si arriva al -1%. Questo ci fa ben sperare in una ripresa e in un nuovo sviluppo del settore entro il 2015”.

 

Parlando sempre di produzione nazionale, nel 2012 i fabbricanti di cartone in fogli – ovvero quello che ha come fruitori gli scatolifici, che a loro volta lo trasformano in imballaggi per poi rivenderlo all’industria – confermano per il secondo anno consecutivo una migliore performance rispetto alle aziende integrate che producono casse: nel 2012 sono stati prodotti 2.662.258 metri quadri di cartone in fogli (-2,7% rispetto al 2011) e 3.488.068 metri quadri di casse (-3,7% rispetto al 2011).

 

Numero dei soci di GIFCO

Alla fine del 2012 gli stabilimenti che producono cartone ondulato associati a GIFCO sono 74 e rappresentano il 90% della produzione nazionale di questo materiale.

I “Soci Trasformatori” sono invece 415: si tratta degli scatolifici, che acquistano il cartone ondulato in fogli prevalentemente da produttori GIFCO e lo trasformano in imballaggi.

Fanno inoltre parte del gruppo come “Soci Simpatizzanti” anche oltre 50 aziende che si collocano tra i maggiori produttori, nazionali ed esteri, di macchinari, materie prime, materie sussidiarie e servizi tipici del settore.

 

Ripartizione territoriale della produzione e end user

Guardando alla ripartizione territoriale, quasi la metà della produzione di cartone ondulato è stata realizzata fra l’area Emilia Romagna-Marche (23,2%) e la Lombardia (22,2%). Il resto si divide fra Toscana (18,2%), Triveneto (15,3%), Sud e Isole (8,6%), area Lazio-Umbria-Abruzzo (6,3%) e area Piemone-Liguria-Valle d’Aosta (6,1%). Va segnalata la buona performance complessiva dell’area Sud e Isole, che rispetto al 2011 vede crescere dello 0,6% il proprio share market, seguita dall’area Lazio-Umbria-Abruzzo e dall’area Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta. In calo invece le altre aree, con l’unica eccezione del Triveneto, che conferma la stessa quota del 2011.

Se si considerano invece i comparti in cui viene impiegato il cartone ondulato, il settore alimentare risulta ancora una volta il maggiore mercato di questo materiale.

Complessivamente in Italia nel 2012 il 60% delle scatole in circolazione è stato utilizzato dal settore alimentare (ortofrutta, prodotti freschi e lavorati, bevande, pesci, carni e polli), il restante 40% dai comparti non food (elettrodomestici , ceramica, porcellana ed edilizia, detergenza, industria metalmeccanica e mezzi di trasporto, mobili e arredamento, prodotti chimici industriali, prodotti del tabacco, prodotti di carta per uso igienico e per la casa, prodotti farmaceutici, cosmesi e igiene personale, prodotti per la casa, settore tessile, abbigliamento e calzature, vetro).

 

Cartone ondulato: l’imballaggio eco-sostenibile per eccellenza

Negli ultimi anni il settore del cartone ondulato ha saputo sviluppare un elevato know-how tecnologico, che oggi si traduce non soltanto nella capacità di innovare, ma soprattutto nella scelta di operare in maniera sostenibile. Per esempio, l’impegno dei produttori di questo materiale è andato verso la riduzione delle materie prime: il peso medio del cartone ondulato è oggi di 564 grammi per metro quadro, quando dieci anni prima, nel 2002, era di ben 41 grammi più elevata.

Questo comparto può vantare anche un altro importante pregio: essere un attore fondamentale nel circolo virtuoso del riciclo di carta e cartone. L’80% degli imballaggi in cartone ondulato prodotti oggi in Italia è infatti realizzato con carte riciclate (solo il 20% è prodotto con fibre vergini, e si tratta degli imballaggi ad uso alimentare).

La presenza di GIFCO, per il tramite di Assografici, nel consiglio di amministrazione di Comieco (il consorzio del sistema Conai che si occupa di garantire il recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici) ha contributo significativamente anche a ottenere due riduzioni del CAC, una nei primi mesi del 2012 e l’altra a ottobre. Il Contributo Ambientale Conai previsto per il recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici è sceso da 22 a 10 euro a tonnellata nell’arco di dieci mesi, con una riduzione di oltre il 50%. E la revisione del contributo non si è fermata qui: le condizioni hanno infatti permesso un’ulteriore diminuzione di 4 euro entrata in vigore da aprile 2013, che ha portato l’importo a quota 6 euro per tonnellata.

 

 

 

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