GDPR: a che punto siamo a un anno dall’entrata in vigore?

GDPR compie un anno e, in occasione di questo evento (25 maggio), Airship – società di customer engagement – ha rivelato i risultati della sua indagine che prende in esame i consensi di circa 700 milioni di persone a livello globale relativi alle app mobili.

Mentre i professionisti di marketing sono costretti a tagliare le loro liste clienti per aderire alle nuove richieste normative per i canali “tradizionali” (i.e. e-mail), i pubblici delle app mobili continuano a crescere (+16,6% YoY a livello mondiale). Le aziende, inoltre, incrementano l’invio delle notifiche attestandosi sulle circa 36 per utente al mese, registrando un incremento del 18,4% rispetto allo scorso anno. Anche lo stesso tasso medio di opt-in sulle notifiche rimane elevato, pari a oltre 2/3 degli utenti globali (67%).

Queste metriche variano a seconda delle aree, dai mercati più maturi a quelli in rapida ascesa in cui si riscontra una popolazione mobile-only. Ad ogni modo emerge chiaramente un uso e accettazione crescente da parte dei consumatori delle notifiche, un segmento in costante crescita.

Evidenza: Dato l’incremento degli utilizzatori di app nel mondo, le aziende stanno puntando sempre di più sulle notifiche con un trascurabile impatto sul tasso di opt-in.

Data la maggiore consapevolezza e preoccupazione relativa alla privacy dei consumatori, l’utenza è oggi molto più attenta a condividere i dati relativi alla posizione. Il tasso medio di opt-in relativo all’utilizzo di dati sulla localizzazione è passato dal 9,3% al 7,7% su scala globale. Situazione che cambia nei segmenti in cui l’uso di questa tipologia di informazioni apporta un beneficio immediato all’utente, come ad esempio trovare un ristorante o un cinema nelle vicinanze. In questi casi il tasso di opt-in per i servizi basati sulla geo localizzazione aumenta in maniera consistente.

Prendendo in esame 15 mercati verticali differenti e il tasso medio di opt-in per servizi location-based, l’entertainment subisce un’accelerazione e balza dal quarto al secondo posto. Il F&B entra per la prima volta nella top 5 grazie alla crescente adozione di servizi di pre-ordine e delivery dei ristoranti. Entrambi i segmenti, assieme al perenne leader – il Retail –, confermano la volontà degli utenti di condividere dati sulla propria posizione quando questi servono a semplificare le loro vite e rendere l’esperienza d’uso migliore.

Evidenza: tra le diverse aree del mondo e business, il tasso di opt-in per servizi location-based varia significativamente. Questo mostra quali sono i mercati più consolidati e quelli a più rapida crescita.

Importanti differenze si possono anche riscontrare all’interno di sub-regioni in base al tasso di sviluppo dei servizi location-based. L’area che si distingue è quella dell’America Latina e Caraibi con un tasso medio di opt-in più che raddoppiato. La condivisione di informazioni relative alla posizione varia anche in base al sistema operativo. Le minori opzioni offerte da Android creano una scelta binaria che vedi gli utenti che optano per il “no” crescere del 35% anno su anno comparato alla riduzione di circa il 18% se ci si sposta sul fronte iOS. Degli utenti della mela che condividono la posizione, più di un 1/3 lo fa mentre utilizza una app (opzione “se in uso”), un’opzione appena annunciata per il prossimo sistema operativo Android Q.

Evidenza: una più ampia rosa di scelta in ambito iOS dimostra la preferenza degli utenti di condividere la posizione durante l’uso della app invece che sempre.

Un dato interessante è rappresentato dagli utenti iOS: poco meno della metà (45%) non sceglie relativamente ai dati sulla posizione, risultato che rappresenta una crescita del 14% rispetto allo scorso anno. Inoltre, la percentuale di aziende che suggeriscono di condividere la location rimane stabile (82%) mentre l’incremento degli utenti che scelgono di non condividere questi dati rivela ai business che dovrebbero applicare maggiore cautela nelle richieste di opt-in – specialmente in assenza di casi avvalorati.

“In un’era dove i consumatori stanno diventando sempre più selettivi circa i canali per cui effettuano l’opt-in e i dati che condividono, le notifiche push continuano a provare il loro valore fornendo ai consumatori informazioni di valore nel momento e luogo in cui ne hanno bisogno ”dichiara Mike Stone, SVP of marketing, Airship. “Per gli utenti più ‘aperti’, un’esperienza utente di livello surclassa le migliori campagne pubblicitarie. Questi messaggi fortemente contestualizzati, ricchi e che richiamano ad azioni precise consentono ai brand di costruire relazioni autentiche attraverso un coinvolgimento proattivo e supportare i consumatori nei momenti in cui ne hanno più bisogno”.

Metodologia
L’indagine di Airship compara il comportamento in ambito mobile in merito ai consensi di utenti di app su scala globale mettendo a confronto i dati di marzo 2018 (594m) e marzo 2019 (692m). Le sotto-regioni indicate sono quelle che registrano almeno 15 milioni di utenti.

I team di marketing digitali di migliaia di aziende tra le più ammirate al mondo si affidano alla piattaforma di Customer Engagement di Airship per creare connessioni più profonde con i propri clienti offrendo messaggi perfettamente pertinenti e orchestrati su qualsiasi canale. Fondata nel 2009 come pioniera nel campo delle notifiche push, Airship, Inc., (precedentemente nota come Urban Airship), offre ai brand dati sugli utenti, i canali di coinvolgimento, l’orchestrazione AI e i servizi di cui hanno bisogno per inviare notifiche push, e-mail, SMS, messaggistica in-app, mobile wallet etc. alla persona giusta esattamente al momento giusto – costruendo la fiducia e migliorando l’engagement, oltre a guidare l’azione e aumentare il valore. .

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