A Foggia l’Antiracket dei cantieri

Foggia diventa laboratorio nazionale dell’Antiracket: Da giovedì un logo affisso nei cantieri che aderiranno al Patto Dalla Capitanata un esempio per il Mezzogiorno e per tutto il Paese. La città negli ultimi mesi è balzata agli onori della cronaca per gli omicidi e la guerra tra bande criminali.

PATTO ANTIRACKET PER LAVORARE SERENAMENTE NEI CANTIERI

I cantieri antiracket diventano realtà e Foggia si candida ad essere un laboratorio nazionale. Giovedì 25 febbraio l’Ance Foggia affiggerà il logo antiracket ai cantieri edili delle imprese che hanno aderito al protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni estorsivi. Non sarà solo un gesto simbolico ma la consacrazione di una svolta culturale, all’insegna della trasparenza e della legalità. Da Foggia, nel periodo peggiore della sua storia recente per l’incremento di omicidi e pee la guerra in atto tra bande criminali, parte un messaggio indirizzato al Mezzogiorno e all’intero Paese. Il Patto Antiracket è stato sottoscritto lo scorso 12 ottobre presso la Prefettura. Mira, da un lato, ad assicurare alle autorità preposte alla sicurezza un quadro informativo esauriente rispetto ai cantieri che vengono aperti sul territorio, dall’altro a non lasciare nell’isolamento chi si trova ad essere vittima di un atto intimidatorio, assicurando una rete di protezione a tutela dell’attività.

FORMAZIONE PER COSTRUIRE

“La scelta di far seguire alla identificazione formale e rituale delle imprese aderenti al patto un momento di confronto strettamente operativo e di formazione per gli imprenditori con la partecipazione del Prefetto, del Questore, dei vertici dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza. non è casuale”, dichiara Gerardo Biancofiore, presidente Ance. Per il leader dei costruttori foggiani e coordinatore nazionale delle missioni di internazionalizzazione delle Pmi delle costruzioni, “il patto si sostanzierà di un lavoro continuo fatto di formazione e informazione, con il supporto qualificato della Fai, la Federazione antiracket. Gli imprenditori devono rispettare le leggi, ma questo non significa essere eroi! Devono poter contare sull’affiancamento di istituzioni e associazioni. Un percorso che si concretizza trasmettendo fiducia, un bene che non si compra al mercato ma che, appunto, è frutto di un impegno quotidiano. Fare l’imprenditore oggi è credere nella propria impresa e nelle persone che ti aiutano a svilupparla, nel territorio che ci circonda”.

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