Finanziamenti alle Pmi per demolire e rimuovere immobili a rischio

Pubblicati sulla GU Serie generale n.251 del 26 ottobre 2016 i modelli e le linee guida per l’accesso ai finanziamenti relativi agli interventi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili realizzati in aree soggette a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, ovvero dei quali viene comprovata l’esposizione a rischio idrogeologico in assenza o in totale difformità dal permesso di costruire.

Il decreto rende trasparente e chiara l’azione dell’amministrazione relativa all’elaborazione dell’elenco degli interventi ammessi a finanziamento, per la successiva adozione da parte delle Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali. Possono presentare la domanda di concessione di finanziamento i Comuni nel cui territorio ricadono l’opera o l’immobile realizzati in assenza o in totale difformità dal permesso di costruire, in aree soggette a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, o dei quali viene comprovata l’esposizione a rischio idrogeologico. Il finanziamento sostiene i costi degli interventi di rimozione o di demolizione, comprensivi delle spese tecniche ed amministrative connesse, per i quali sia presente un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione non eseguito nei termini stabiliti.

QUALI SONO I COSTI AMMESSI

Sono ammessi costi per il conferimento alle discariche pubbliche del Comune in cui si eseguono i lavori o nella discarica del comprensorio di cui fa parte il Comune medesimo o su aree autorizzate al conferimento, dei rifiuti misti dell’attività di demolizione classificabili non inquinanti, qualora non sia possibile la messa in riserva e il loro recupero; Per la raccolta e imballo, nonché trasporto e smaltimento in discarica, di rifiuti speciali pericolosi con il rilascio di relativo certificato di smaltimento; Per gli interventi che tendono a favorire la ripresa spontanea di vegetazione autoctona riproponendo artificialmente cenosi non molto evolute ma in grado di raggiungere autonomamente sia una complessità strutturale, tipica delle cenosi naturali, sia una maggiore diversità biologica, fatte salve le disposizioni in materia previste dalla legislazione vigente.

Gli interventi per ricevere i finanziamenti verranno sottoposti alla Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali, affinché vengano adottati. Il riparto delle somme disponibili su base regionale sarà effettuato in base alla popolazione residente, la superficie, gli indicatori di rischio idrogeologico. Le somme relative ai territori regionali non interessati da richieste di concessione del finanziamento, verranno ripartite con gli stessi coefficienti fra gli altri territori regionali. I finanziamenti saranno concessi, con successivo decreto del direttore generale della Direzione per la salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’Ambiente, a favore dei Comuni i cui interventi risultano inseriti nella graduatoria adottata dalla Conferenza Stato-Città. Le domande di concessione del finanziamento devono essere caricate dai Comuni in un apposito sistema online, predisposto e gestito dal Ministero dell’Ambiente – Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque.

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