Fatturazione elettronica BtB. A che punto siamo?

Fatturazione elettronica BtB. A che punto siamo? Sono 541 i milioni di fatture elettroniche circolate attraverso il Sistema di Interscambio da gennaio ad aprile 2019, stando ai dati forniti dall’Agenzia delle Entrate.

La maggior parte delle imprese italiane infatti, da cinque mesi a questa parte, emette e riceve fatture esclusivamente in formato elettronico.  Secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, per ottemperare alla normativa nel modo più appropriato, circa il 75% di esse si è affidata, in toto o in parte, a servizi in outsourcing offerti da imprese ICT specializzate nella gestione digitale di documenti e processi.

SIAV, azienda leader in Italia nella fornitura di software e servizi informatici per la fatturazione elettronica, la dematerializzazione, la gestione documentale e per il miglioramento di tutti i processi digitali aziendali, ha analizzato i primi mesi di fatturazione elettronica obbligatoria e ne ha tratto un primo bilancio.
Nonostante l’esperienza positiva dei clienti SIAV, il mercato ha comunque evidenziato numerose problematiche legate ai servizi di fatturazione elettrica e conservazione. Tra le criticità più frequentemente segnalate vi sono ad esempio casi di fatture ricevute da un intermediario, ma che non appartengono a suoi clienti e che contengono un codice destinatario che non è il suo oppure fatture che, pur appartenendo ad un cliente dell’intermediario, non sono state recapitate nel cassetto fiscale del contribuente. Numerose anche le mancate ricezioni di fatture passive (e relative notifiche) di esito da parte degli intermediari, per problemi di comunicazione con il SdI.

Grazie a soluzioni efficienti, che consentono di conseguire margini di errore limitati, le aziende possono concentrarsi sui reali vantaggi della fatturazione elettronica: dall’integrazione con l’ERP alla riduzione del data entry manuale, dalla gestione di fatture differenti con un unico template all’eliminazione del cartaceo.

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