Cuba sotto la lente di SACE

SACE (Gruppo Cdp) ha partecipato alla Missione di Sistema guidata dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto e dal Viceministro agli Affari Esteri Mario Giro a L’Avana, partecipando alla conclusione di un importante accordo. Per l’occasione l’ufficio studi di SACE ha stilato delle analisi sul contesto politico e macroeconomico cubano.

Contesto politico. L’assetto politico è stabile; il presidente Castro continua il lento processo di riforme mirate alla gra-duale e controllata apertura del Paese. La pianificazione economica continua comunque a essere preponderante. A livello sociale vi sono criticità legate alle condizioni di vita della popolazione, alle restrizioni ai diritti civili e politici e all’assen-za di figure autorevoli per la futura transizione politica. La volontà del Paese di aprirsi all’esterno è confermata dalla ri-presa delle relazioni con gli USA oltre che dagli accordi con il Club di Parigi inerenti la rinegoziazione del debito.

Contesto economico. L’economia ha registrato un tasso di crescita del 4% nel 2015 e dovrebbe confermare tale incre-mento anche nel 2016. A supportare il trend, l’aumento dell’attività estrattiva (nichel e cobalto), la crescita del turismo e delle rimesse, il consolidato export di servizi (personale sanitario in America Latina e in Africa). Inoltre, la continua espansione del settore privato, che dovrebbe raggiungere il 40% del PIL nei prossimi anni, contribuirà all’aumento della domanda interna. La struttura economica è poco diversificata e con una base industriale limitata. Il governo sta tentando di rilanciare l’attività manifatturiera, aumentandone il valore aggiunto e il contenuto tecnologico.

Contesto finanziario. Il sistema bancario locale è composto da 9 banche commerciali, 15 istituzioni finanziarie non ban-carie e 15 uffici di rappresentanza di banche estere (non esistono filiali/succursali di banche straniere ma solo uffici di rappresentanza). Il sistema finanziario è caratterizzato inoltre per l’inesistenza della borsa valori. La crescita del credito per lo sviluppo della piccola imprenditoria privata resta ancora limitato, sostenendosi questa, in via principale, sulle ri-messe estere e sul settore informale.

Contesto operativo. La nuova Ley de Inversión Extranjera apre agli investitori esteri. Periodicamente il Ministerio del Comercio Exterior predispone una lista di opportunità di investimento con investitori stranieri. Il flusso di investimenti in entrata rimarrà comunque sotto il potenziale a causa dell’ancora vigente embargo statunitense e di un difficile contesto operativo.

Bilancia dei pagamenti. Nel 2015 il paese ha registrato un surplus di parte corrente dopo un’attenta politica di controllo della spesa per importazioni al fine di aumentare le riserve (stimati a circa 12 miliardi di dollari, circa 10 mesi di import). Le importazioni dell’isola caraibica dal mondo sono state di circa 13 miliardi di dollari nel 2015. I principali paesi fornitori sono il Venezuela, i paesi dell’UE, la Cina e l’area NAFTA. L’export cubano è principalmente composto da nickel, prodotti chimici, zucchero e tabacco.

Settori di opportunità. Il nuovo assetto legislativo apre la porta agli investitori stranieri in molti settori, dal turismo all’e-strattivo, dal settore agricolo all’industria farmaceutica, dall’industria metallurgica al commercio all’ingrosso. L’obiettivo è attrarre investimenti esteri, sviluppare le infrastrutture e l’industria locale. La nuova normativa e lo sviluppo della Zona spe-ciale di Mariel offrono una serie di benefici fiscali aggiuntivi rispetto a quanto previsto dal regime tributario ordinario.

Commercio e presenza italiana. L’interscambio Italia-Cuba è storicamente contenuto e fortemente sbilanciato a favore dell’Italia. Nel 2015 le esportazioni italiane di beni sono state di circa 332 milioni di euro (+44,6%) e si sono concentrate nei settori della meccanica strumentale (27,7% del totale), gomma e plastica (13,6%) e apparecchi elettrici (11,7%). Le importazioni italiane sono state invece pari a circa EUR 22,1 milioni e costituite principalmente da prodotti alimentari e bevande e prodotti chimici.

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