CO2. Il Parlamento europeo boccia il backloading

Co2 in diminuzione nel 2009Il Parlamento europeo ha bocciato la proposta di spostare in avanti le emissione di certificati proposta per supportare il mercato della CO2, il cui valore è crollato per effetto del calo della domanda unita alla crescita della produzione da rinnovabili (in presenza di un’offerta stabile). Il risultato immediato è stato un’ulteriore crollo del prezzo delle emissioni di CO2. Il crollo del prezzo della CO2 s riflette sul prezzo dell’energia elettrica, soprattutto nei mercati nordici, dove la maggior probabilità che gli impianti a carbone risultino marginali aumenta il pass through della CO2 nei prezzi dell’elettricità. La riduzione del prezzo della CO2, riduce quindi il pass through e quindi il prezzo di mercato dell’energia elettrica, penalizzando tutti gli operatori per la componente “pulita” della produzione (hanno i benefici del pass through ma non i costi).

I  produttori maggiormente impattati sono quelli più “puliti”, con una maggiore incidenza di produzione Hydro, Nucleare e (in minor misura) GAS (sebbene l’utilizzo di tali impianti sia al momento molto limitati): Verbund; Fortum; Tauror. Tutti gli altri operatori sono comunque penalizzati dal minore prezzo dell’energia elettrica (per la componente pulita), ma in parte compensati dai minori costi per l’acquisto della CO2 (a meno che non si siano già coperti comprando i diritti di emissione a prezzi molto più alti di quelli attuali). I produttori di energia rinnovabile remunerati con un premio sul pool price (il PUN in Italia) sono penalizzati, nessun impatto invece per chi percepisce un feed in tariff o una tariffa omnicomprensiva.

Share

Lascia un commento

Top