Cba porta le Pmi italiane in Brasile

Con la sigla di un accordo di cooperazione con lo studio brasiliano Lacaz Martins, Pereira Neto, Gurevich & Schoueri Advogados, Cba prosegue la strategia di internazionalizzazione delle aziende italiane.

Con sede principale a San Paolo, lo studio fondato nel 1992 dall’avvocato Ricardo Lacaz Martins è uno dei
principali del Paese e lavora con grandi e medie imprese operanti in settori centrali dell’economia brasiliana.
L’accordo è finalizzato a promuovere e sostenere, tra le altre, operazioni crossborder di M&A e joint venture
nonché accordi commerciali tra imprese dei due Paesi. Dopo i cinesi di DeHeng, BNRSC, i francesi di FIDAL e gli indiani di Singhania, Cba allarga anche al Sud America la sua rete di collaborazioni con i principali studi d’affari di ogni paese.
“L’alleanza con lo studio Lacaz Martins costituisce un passaggio cruciale e indispensabile considerando la
rapidità di crescita del mercato brasiliano e l’expertise già acquisita in questa piazza”, spiega il Managing
Partner di Cba, Angelo Bonissoni. “Nel paese, in crescita dello 0,5% nel 2017 con un’accelerazione nel
2018 del 2,5%, esistono importanti opportunità a lungo termine in settori come le infrastrutture e l’energia,
che da sempre costituiscono settori di eccellenza per Cba. L’accordo con Lacaz Martins rappresenta una
pietra fondamentale per assistere clienti in Brasile e in America Latina tanto in operazioni societarie
transfrontaliere quanto in finanza, investimenti e commercio internazionale, nonché arbitrati internazionali
e questioni di diritto della concorrenza e dell’antitrust”.

Cba e Lacaz Martins si collocano tra i maggiori studi legali, rispettivamente, in Italia e in Brasile e sono
entrambi caratterizzati da un approccio fortemente imprenditoriale, in grado di offrire la più qualificata
assistenza legale e fiscale nelle principali operazioni straordinarie nazionali e internazionali.
Lo sbarco in Sudamerica è per la law firm d’importanza strategica anche perché gran parte dei suoi clienti ha
attività nel continente. La motivazione principale che ha spinto lo studio d’affari italiano a collaborare con
uno studio già presente e affermato sul territorio, piuttosto che aprire una sede ex novo, è stata quella di voler
avere, fin da subito, la capacità di assistere i clienti sia nelle operazioni straordinarie, sia nelle attività
quotidiane.
“La collaborazione con uno studio brasiliano garantisce la possibilità di entrare in contatto e comunicare
direttamente con le istituzioni e il mondo degli affari locale, cosa che sarebbe difficile per uno studio
straniero se operasse in modo autonomo”, sottolinea il partner Michele Citarella. “La strategia di crescita si
basa su una presenza diretta in alcuni mercati chiave per l’internazionalizzazione delle imprese italiane. La
collaborazione ci permetterà di seguire i clienti sia in Italia sia direttamente nei mercati stranieri, in team
con i legali di Lacaz Martins e incontrando imprese brasiliane interessate a operare in Italia”.

Il Brasile ha prospettive economiche di crescita con stime, secondo i previsori del settore pubblico del
Ministero dell’Economia locale (Fazenda) dello 0,5% nel 2017 e del 2,5% nel 2018, con un PIL nel quarto
trimestre del 2017 che dovrebbe crescere del 2,7% rispetto al periodo corrispondente e del 3,2% in ragione
d’anno rispetto al terzo trimestre. Gli analisti indicano che l’impulso iniziale verrà essenzialmente dal settore
dell’agricoltura e dall’industria estrattiva, che starebbe beneficiando di un aumento del prezzo dei metalli
nonché da una crescita superiore al 20% della produzione di cereali, leguminose e oleaginose rispetto allo
scorso anno. Le ingenti risorse naturali del Sudamerica, la presenza di economie in espansione e il crescente
numero di consumatori suscitano un interesse sempre maggiore per le società e per gli investitori
internazionali. Sono oltre 1.300 le imprese italiane presenti in Brasile, tra cui Fca, Brembo, Ferrero, Techint, Finmeccanica, Eni, Enel e molte altre anche Pmi.

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