Brexit: cosa ne sarà della Interchange Fee?

Cosa ne sarà della Interchange Fee dopo la Brexit? La situazione a cui andiamo in contro, con riferimento agli Istituti di Pagamento e gli Istituti di Moneta Elettronica, è composita. Abbiamo tutti una data in mente: il 2018. L’introduzione della PSD II. Ovviamente la Brexit costringerà tutti gli operatori del settore a porsi delle domande.

Secondo Maurizio Pimpinella presidente di A.I.I.P. associazione italiana istituti di pagamento “Per non esporci a cambiamenti improvvisi, definire regole e procedure univoche di incasso e pagamento in tutto il mondo. Brexit una lezione su cui riflettere” Come impatterà la Brexit sull’accessibilità dei conti bancari da parte dei Third Party Providers (TTP)? Con riferimento alla prima domanda, gli Issuer si aspettano un abbassamento della fee nel medio periodo. Riguardo la seconda, bisogna sottolineare come il Regno Unito abbia una tradizione piuttosto progressista in materia di dati sensibili rispetto – anche – a quanto previsto dalla PSD II, pertanto è verosimile aspettarsi un superamento delle norme comunitarie in materia tramite la Open Data Initiative britannica. Certamente, sorgerà la necessità di parecchio lavoro ad opera di avvocati specializzati per riscrivere le norme a riguardo. E, a quel punto, ci si dovrà domandare se considerare o meno il Regno Unito una località off-shore per carte e processi di pagamento, come è stato brillantemente evidenziato da Chris Jones, Direttore PSE Consulting Ltd.

Secondo Pimpinella quello che sembrerebbe essere l’aspetto cruciale della vicenda risiede nell’attuale rilevanza strategica di Londra come polo finanziario per eccellenza per molti PSP e ELMI stranieri, ‘passaportati’ britannici: questa situazione rende l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea la matrice di possibili grandi cambiamenti. La European Banking Authority probabilmente deciderà di spostarsi, magari a Parigi per controbilanciare la presenza della ECB a Francoforte. “Al di là della valenza democratica di un referendum, inviolabile, le modalità con cui la Brexit è stata scelta lasciano trasparire una consapevolezza limitata da parte della popolazione del Regno Unito. Anche in questo caso, lo strumento più efficace per contrastare eventuali derive populiste nella nostra Europa è soltanto uno: la cultura. Educare finanziariamente i cittadini di un dato Paese dell’Unione significa far comprendere e far apprezzare le fondamenta di un’Europa unita: la libera circolazione di persone, beni e capitali. Come potrebbe avvenire tutto questo senza un sistema internazionale e tecnologicamente avanzato di incassi e pagamenti? A mio parere, provocando, dico che se avessero spiegato ad un qualsiasi cittadino inglese che nell’arco di due anni avrebbe rischiato di non poter pagare la colazione con la carta di credito, quando in trasferta oltre manica, allora le cose sarebbero potute andare diversamente”, conclude Pimpinella..

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