Art-Rite 4-U new, Cattelan e Hume flop Garutti e Marini top, bel debutto di Ravanelli

Art-Rite 4-U new, Cattelan e Hume flop, Garutti e Marini top, bel debutto di Ravanelli

A soli due mesi e mezzo dal debutto, sabato 13 aprile, Art-Rite, l’auction house di Attilio Meoli e Federico Bianchi, con sede principale a Milano, ha organizzato “4-U new”, un’asta interamente dedicata all’arte contemporanea del 21esimo secolo (o poco prima). Erano esclusi, anche se ancora in attività, i maestri dell’arte Povera, della Transavanguardia e di altri movimenti nati nel dopoguerra. Un’iniziativa coraggiosa: in Italia le case d’asta tendono a non rischiare con sedute consacrate alla contemporary art più recente, per puntare su più solidi autori storicizzati. Da parte loro, i grandi collezionisti amano interagire più con i galleristi che con le auction house, per farsi consigliare gli artisti su cui puntare.

La sfida di Meoli e Bianchi sembra essere stata vinta: il 70% dei lotti è andato venduto. Anche se occorre ricordare che si trattava di opere dai prezzi contenuti: nessuna arrivava alla stima di 20 mila euro.
Ha poi suscitato perplessità la scelta di proporre un’opera di Maurizio Cattelan “incompleta”: 14 magazine, con interventi eseguiti dall’artista, su una serie di 15 (mancava il secondo numero della rivista). Il lavoro è andato invenduto e ci risulta che alcuni collezionisti interessati abbiano rinunciato proprio quando sono venuti a conoscenza dell’assenza di un pezzo. Forse i responsabili di Art-Rite si sono fatti ingolosire dall’opportunità di nobilitare il catalogo con il nome dell’artista italiano under 60 più famoso, a costo di presentare un lotto discutibile.

Invenduto anche “The Bench”, tecnica mista del 2006, di cm. 40X30 del grande Gary Hume.
Bene sono andati invece altri autori italiani. Top lot è stato uno smalto su vetro di cm.87×67 di Alberto Garutti, aggiudicato (diritti inclusi) a 15.189 euro, contro una stima massima di 9 mila euro, mentre al secondo posto si è classificato, con 12.360 euro lordi “Typevisual D”, una lastra di alluminio di Lorenzo Marini (ospitata presso il Padiglione Armenia alla 57esima Biennale di Venezia). Marini ha messo a segno una doppietta: un’altra sua opera, “Space visual 4”, è stata venduta a 9.900 euro.

Ottimo l’esordio in una grande battuta d’asta ufficiale di Sabrina Ravanelli. Entrambe le opere della material queen dell’arte italiana degli anni 2000 sono state vendute, superando la stima massima. “Landscape”, una tecnica mista rossa di cm. 80×100, stimata euro 2.500-3.500 è stato aggiudicato a 4.600 euro, mentre Nigredo, un’altra tecnica mista, questa volta blu, di cm. 103×83 ha fatto 5.960 euro contro una stima di 2.800-3.800 euro.

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