Arena/DirCredito: Abi, basta con gli alibi
esperienza e professionalità sono una risorsa del settore

ANN_1865Nell’ambito della ristrutturazione del settore bancario da molti mesi ormai la strategia di Abi è quella di contenere i costi e introdurre nuove tecnologie in grado di accorpare alcune delle numerose funzioni e servizi. Per fare questo si sta depauperando il settore di professionalità esperte composte prevalentemente da quadri e dirigenti con più di 50 anni di età e spesso con oltre 30 anni di professione. Secondo Maurizio Arena, segretario generale di DirCredito sindacato che rappresenta la dirigenza e i quadri direttivi, l’atteggiamento assunto da Abi sembrerebbe il solito alibi per “mandare a casa” i lavoratori ultracinquantenni e alleggerire così il settore da un numero sempre crescente di professionisti ” fregandosane del valore professionale intrinseco delle persone, a tutto discapito della clientela che si vede così abbassare il livello di servizio fino a ora ottenuto”.

Gli ultracinquantenni attualmente in servizio, prosegue Arena, sono i  depositari di un esperienza e di un konw how che dovrebbe essere utilizzato da parte degli istituti per formare le nuove generazioni. “E’ vero che il modo di fare banca non è più lo stesso”, prosegue Arena, “ma la banca intrinsecamente rimane la stessa per i servizi che eroga e ha bisogno di professionalità. Non è necessario disfarsi a tutti i costi – come intente fare Abi – di esperienze e professionalità. Occorrerebbe invece utilizzare questi quadri e dirigenti per passare il testimoni alle nuove generazioni”.

DirCredito rappresenta fasce professionalmente più elevate e direttive circa il 18% dei 310 mila bancari presenti oggi in Italia. “Il nuovo contratto tenderà a svilire e massificare le figure professionali oggi presenti. Le tecnologie non possono soppiantare la relazione, e la qualità della stessa,  con il pubblico”, prosegue Arena, che incalza: “Mi chiedo come siano stati utilizzati i milioni di euro erogati dai fondi di formazione di settore in questi ultimi anni (5 erogati da Fondir nel solo 2012 per la formazione dei dirigenti, oltre 323 milioni stanziati per impiegati e quadri dal 2009 al 2013). Considerando i 310.000 bancari, in relazione alla imponente massa economica impegnata in formazione, appare sconcertante pensare che così tante professionalità possano risultare obsolete e non più utili. Se così fosse ci sarebbe da domandarsi in che modo siano state utilizzate le risorse che avrebbero dovuto venir impiegate per la riconversione dei bancari”.

DirCredito considera le speculazioni sulla professionalità dei lavoratori del settore inaccettabili e le rispedisce al mittente, in particolar modo a coloro che, invece di investire nel personale, preferiscono utilizzare consulenze esterne sicuramente più onerose e spesso di scarsa efficacia e che, negli ultimi anni, hanno inanellato una serie di ristrutturazioni aziendali presentate come miracolistiche ma, nei fatti, assolutamente fallimentari. “Se il modo di fare banca sta cambiando e deve cambiare”, conclude Arena, “allora devo essere in grado di accompagnare le persone che ho all’interno e adeguare il loro standard al cambiamento stesso, non espellerli dal processo. Hanno speso male, o hanno speso per altro le risorse destinate alla formazione. Ristrutturazione e rinnovamento tecnologico sono una opportunità e non un alibi per svilire un settore”.

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