Costa Concordia: al’opera i risk manager
per analizzare l’operazione Isola del Giglio

OPERAZIONE COSTA CONCORDIA:

 

IL PARADIGMA DELLA GESTIONE DEI RISCHI

 

 

 

L’ANRA – l’Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali – stila un decalogo per analizzare il successo dell’operazione messa in atto all’Isola del Giglio

 

 

 

Su iPress, network professionale per giornalisti, blogger e uffici stampa, a questo link sono disponibili ulteriori materiali relativi alla notizia (immagini, il comunicato in pdf, etc.)

 

 

 

Milano, 18 settembre 2013 – L’operazione di raddrizzamento della Costa Concordia, a cui tutto il mondo ha assistito in presa diretta, non ha precedenti storici e il suo successo è dovuto ad una maniacale previsione e gestione di tutti i rischi connessi con il progetto ingegneristico, realizzato dalla società Costa Crociere e dal Consorzio Titam-Micoperi, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile.

 

“Siamo dinanzi ad un’operazione eccezionale – commenta Alessandro De Felice, Consigliere di ANRA e vice presidente di FERMA, nonché Chief Risk Officer di Prysmian – sia per la sua complessità di progettazione, ma anche per la sua esecuzione, che non ha nella storia alcun caso vagamente paragonabile. Non è un caso che milioni di persone abbiano assistito live a quel che avveniva nelle acque dell’Isola del Giglio, partecipando con grande apprensione alla salita dell’immane nave da crociera, fino al suo completo raddrizzamento. Un evento che in sé racchiude in modo quasi paradigmatico l’essenza stessa del risk management: infatti, la sola idea progettuale è stata un concentrato di rischi con una miriade di variabili da tenere sotto stretta e costante osservazione. Inoltre, se poteva esserci una via diversa per risolvere il problema della completa rotazione, l’assunzione del rischio macro, ovvero il tentare l’impresa, ha azzerato le altre possibili strade progettuali ”.

 

Se proviamo ad analizzare l’operazione, in una sorta di decalogo, queste sono le fasi salienti:

l’operazione Costa Concordia è un unicum nella storia dell’umanità: non c’è esperienza storica similare nel passato e nessun precedente al mondo

il raddrizzamento, sia come progetto sia come esecuzione è esso stesso un concentrato di rischio!

È evidente che il team di lavoro ha supplito alla mancanza di precedenti con una competenza di analisi e di calcolo di tutte le variabili insite nell’operazione

le variabili in gioco erano moltissime: una miriade di variabili di rischio che tutte insieme valgono il rischio macro: ce la faremo a raddrizzare il relitto?

Il successo, naturalmente non è frutto del caso o dell’ardimento, ma è il risultato di una scrupolosa analisi di tutte le variabili di rischio, della ricognizione di tutti i possibili imprevisti per i quali sono state studiate soluzioni ad hoc (i cosiddetti piani B), della valutazione di ogni minimo dettaglio, del controllo degli effetti e del trattamento delle anomalie. Analisi, Valutazione e Controllo e trattamento sono le quattro componenti fondamentali del processo di Risk Management.

né l’errore né il minimo sbaglio sono ammessi, perché un fallimento avrebbe portato i costi a livelli incalcolabili e danni ambientali irreversibili.

Probabilmente ci sarebbero potute essere altre alternative sul campo per risolvere il problema. L’assunzione del rischio macro (ovvero la decisione di tentare questa impresa) ad un certo punto azzera le altre vie possibili. Questa decisione è frutto di una scrupolosa analisi di tutte le opzioni, è la decisione che riguarda il rischio strategico.

l’opera è a metà, o forse a un terzo…c’è ancora tutto il resto da fare…

è il momento di non rilassarsi… ma di controllare i rischi delle prossime attività…

Possiamo trarre l’insegnamento che eventi anche apparentemente remoti o impensabili possono succedere. La capacità dell’uomo ha fatto sì in questo caso che si sia riusciti a rimediare all’errore umano. È, peraltro, compito del risk management stabilire e codificare un processo, affinché ogni potenziale causa ed effetto siano prese in considerazione e valutate.

 

CHI È ANRA

ANRA è l’associazione che dal 1972 raggruppa i Risk Manager e i Responsabili delle Assicurazioni Aziendali. Ad oggi l’associazione conta oltre 150 soci e svolge un importante ruolo per la creazione in Italia di una cultura della gestione dei rischi e delle forme più adeguate per assicurarli. In ANRA sono rappresentati i Risk Manager e i Responsabili Assicurativi Aziendali: i primi monitorano ed esaminano tutti i rischi, ordinari e straordinari, correlati all’attività aziendale, li condividono con il top management e formulano, con il loro accordo, un piano operativo per la gestione dei rischi; i secondi, invece, impostano, realizzano e gestiscono il piano assicurativo dell’azienda. ANRA fa parte dell’IFRIMA (International Federation of Risk and Insurance Management Associations), l’organizzazione, la cui attività può essere fatta risalire al 1930, che raccoglie sotto di sé le associazioni internazionali di gestione del rischio, in rappresentanza di 23 organizzazioni e 30 Paesi di tutto il mondo. ANRA è iscritta a FERMA (Federation of European Risk Management Associations), l’organizzazione che attualmente riunisce le associazioni nazionali di risk management di 20 nazioni europee. Essa rappresenta oltre 4800 professionisti che operano nei più svariati campi, dall’industria alla finanza passando per la sanità, presso organismi statali, privati o enti benefici.

 

 

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