Francesco Bovo (Flob): per i fiori ci vuole un marketplace

Secondo l’Osservatorio “The world after lockdown” di Nomisma se nel 2019 la quarantena, l’incremento del tempo libero, la voglia di distrarsi dalle notizie di cronaca e il desiderio di circondarsi di cose belle e piacevoli hanno fatto crescere la passione per il verde.

In Italia il 7% ha iniziato a praticare l’hobby del giardinaggio proprio durante il lockdown

Oggi si stima che 19 milioni (39% della popolazione) di dedica al giardinaggio, con un incremento netto di donne e Millennials (12% le new entry).

Ma se il giardinaggio è passione antica, i mezzi con cui si affronta oggi sono quelli dei nostri tempi: da Pinterest a Instagram fioriscono hashtag #plantlovers, foto e profili dedicati al verde di casa.

Il grande successo dei marketplace che vendono piante e fiori

Tra le startup più diffuse e consolidate in Italia c’è Flob, www.flobflower.com, piattaforma per la vendita online di piante in vaso nata nel 2017 dall’intuizione di Francesco Bovo, che a distanza di quasi 5 anni dalla fondazione del portale conferma il target.

A quattro anni dal lancio di Flob ci puoi raccontare evoluzione e percorso di crescita? Quali  step più importanti?

Abbiamo lanciato Flob nel 2017, e da subito abbiamo impostato il nostro percorso di crescita valutando un orizzonte temporale triennale.

Abbiamo formulato obiettivi a step per quanto riguarda l’ottimizzazione e il miglioramento miglioramenti di tutti i processi.

Mi riferisco alla scelta del catalogo prodotti sempre in aggiornamento, alla ricerca di un packaging che rispondesse alle necessità del prodotto e anche attenzione verso la sostenibilità dei consumatori

Infine l’ottimizzazione della UX del sito, aspetto cruciale di ogni e-commerce. Tra gli step che sono diventati pietre miliari del nostro percorso  oltre la release sulla nuova piattaforma, che abbiamo lanciato nel 2020.

Nel 2020 sono arrivati una nuova sede e un magazzino che ci hanno fatto aumentare la capacità produttiva e sostenere l’aumento dei volumi nel periodo Covid.

Il 2020 è stato un anno complesso per molti ma il settore dell’ecommerce ha raggiunto traguardi impensabili.

Lato Flob come avete vissuto il 2020? Quali cambiamenti avete attuato? Cosa è cambiato?

E’ stato un anno  Folle e come per la gran parte degli e-commerce, ci siamo trovati a gestire una crescita esponenziale di ordini, pochi giorni dopo il primo Lockdown.

Il Covid ha messo alla prova il nostro modello di business, stressando del tutto i flussi e i processi avviati.

La nostra flessibilità ci ha permesso di gestire e modificare velocemente tutti i processi, ci ha fatto prendere velocemente la decisione di dotarci di un nuovo magazzino molto più grande, e permesso di lavorare sulle nostre abituali operation per aumentare la capacità produttiva.

Futuro: quali sono le strategie previste? Come sarò lo scenario dei prossimi anni?

Il futuro di Flob vede il miglioramento e il proseguo della crescita delle vendite e-commerce.

Il settore Green è aumentato grazie anche al boost generato dal Covid e siamo convinti che questo focus rimarrà sull’Online.

Come brand Flob continueremo ad ampliare la gamma delle Private Label a marchio Flob per i prodotti accessori e stiamo creando e sviluppando innovazioni dedicate al settore green.

Siamo impegnati  sullo studio continuo dei processi che migliorano l’esperienza d’acquisto e rendono soddisfatti i nostri clienti.

Share
Top